“Pescara non è Beirut”. Sinistra Italiana dice no all’esercito sulle strade
29 Agosto 2024 - 10:13:29
perplessi e sconcertati l’approvazione da parte del Consiglio comunale
di Pescara di un ordine del giorno proposto dal consigliere Antonelli,
con il voto favorevole dei consiglieri di opposizione della lista
Pettinari, che prevede l’impiego di militari armati in città”.
Così intervengono Enrico Di Ciano, segretario del circolo di Pescara e
Roberto Ettorre, segretario provinciale di Sinistra Italiana.
“Riteniamo fermamente che la sicurezza pubblica debba essere garantita
dalle forze di polizia civile, non dai militari, i quali non possiedono
né le competenze né la formazione adeguata per svolgere compiti di
polizia. Questa proposta appare come una mera operazione di facciata,
volta unicamente a placare il senso di insicurezza dei cittadini, senza
tuttavia affrontare le vere problematiche legate alla carenza di
organico delle forze dell’ordine e alla necessità di una reale riduzione
della criminalità.
Un rapporto della Corte dei Conti del 2013 evidenzia chiaramente come,
su tutto il territorio nazionale, non sia stato possibile determinare
l’efficacia del progetto berlusconiano Strade sicure. La Corte stessa
afferma che “non è possibile verificare e valutare il positivo impatto
dei risultati operativi del personale impiegato”.
Inoltre, è fondamentale sottolineare che le forze militari non sono
strutturate né preparate per assolvere ai compiti di polizia interna. A
questo si aggiunge una preoccupazione: siamo davvero convinti che un
aumento della presenza di armi in città sia una soluzione positiva?
Noi crediamo, al contrario, che possa solo alimentare un’escalation di
violenza. L’esercito sulle strade, inoltre, rafforza in generale il
senso di insicurezza e lo genera in chi ancora non lo percepisce”.
Invertire la rotta, intercettando e intervenendo sulle forme di disagio
sociale prima che diventino violenza.
“Le cause della violenza derivano dal disagio del quale la politica è
anche responsabile. Non accettiamo in nessun modo strumenti
propagandistici di repressione e controllo militare che non farebbero
bene nemmeno all’immagine della città e alla costruzione del senso di
comunità”.
A cominciare dai giovani. “Desideriamo ricordare come l’amministrazione
Masci, in uno dei suoi primi atti, abbia chiuso l’unico centro di
aggregazione giovanile pubblico della città di Pescara, Lo Spaz, che
offriva una sala studio, seminari, ripetizioni gratuite per i giovani in
difficoltà, e rappresentava un grande laboratorio per sperimentare una
socialità giovanile lontana dalla logica del mero consumo di alcol in
luoghi adibiti esclusivamente a questo. Considerando che gli ultimi
episodi di cronaca nera sono legati al mondo dei giovani, riteniamo
doveroso che la giunta si adoperi per una grande operazione strategica
volta ad affrontare i bisogni sociali e culturali dei giovani della
città. Non è accettabile che l’unica alternativa per i giovani per
socializzare e incontrarsi sia rappresentata da luoghi in cui è
necessario consumare qualcosa per poter sostare. Servono spazi liberi
dove i giovani possano produrre autonomamente cultura e sviluppare un
nuovo senso di comunità”.
Enrico Di Ciano, segretario circolo “G. Colazilli” di Pescara Sinistra
Italiana
Roberto Ettorre, segretario provinciale di Pescara Sinistra Italiana