30 Agosto 2024 - 17:18:34
di Tommaso Cotellessa
L’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem) lancia un appello forte e chiaro: la figura del Segretario comunale deve essere ripensata e modernizzata al più presto per garantire un futuro sostenibile ai Comuni italiani, soprattutto quelli più piccoli.
La richiesta arriva dal presidente nazionale Uncem, Marco Bussone, e dal presidente Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, che denunciano una situazione ormai insostenibile per la gestione amministrativa degli enti locali.
“Non basta richiedere più Segretari comunali o prorogare gli incarichi dei Vicesegretari. La realtà è che oggi i Segretari si trovano a gestire fino a 15 Comuni contemporaneamente, spesso con incarichi sovrapposti e in condizioni di lavoro al limite dell’assurdo“, affermano Bussone e Berardinetti. “Guadagnano molto dai Comuni ma devono lavorare gratis per le Unioni: una situazione che non sta in piedi e che non può continuare“.
Il problema, secondo i rappresentanti Uncem, non riguarda solo la carenza di Segretari, ma l’intera struttura che regola il loro ruolo. “È inaccettabile che i piccoli Comuni siano costretti a mettere i loro uffici in outsourcing, affidandosi a società gestite spesso da Segretari in pensione. Questo modello non funziona e deve essere fermato dal Viminale“, continuano.
Per Bussone e Berardinetti, è necessario un ripensamento totale del ruolo del Segretario comunale, soprattutto alla luce di un nuovo contesto normativo che dovrebbe ridisegnare il Testo Unico degli Enti Locali (TUEL). “Se la Politica decide di mantenere questa figura, è imperativo trasformarla in un vero manager della Pubblica Amministrazione. Il Segretario deve diventare un propulsore di sviluppo locale, un esperto in crescita e servizi, capace di progettare e innovare, coordinando i Comuni e le loro Unioni con visione e strategia“.
L’idea è quella di creare un pool di Segretari, imperniati sulle Unioni di Comuni e sulle Comunità Montane, che possano guidare processi di crescita e promozione per gruppi di dieci o quindici Comuni. “Devono essere pagati adeguatamente, senza una mercificazione del ruolo, e devono operare come veri manager della PA, capaci di generare innovazione e digitalizzazione“, spiegano i leader di Uncem.
Esistono già esempi positivi, come quelli di alcune Comunità montane in Lombardia, dove i Segretari coordinano trasformazioni territoriali significative. “Queste figure devono essere in grado di guidare i cambiamenti sociali e ambientali, lontani dalle logiche burocratiche tradizionali, diventando veri e propri costruttori di comunità”, concludono Bussone e Berardinetti.
L’appello dell’Uncem è chiaro: è tempo di un cambiamento radicale per i Segretari comunali, per rendere i Comuni italiani più efficienti, moderni e preparati alle sfide future.