02 Settembre 2024 - 10:35:30

di Tommaso Cotellessa

Hanno preso il via nelle prime ore della mattinata di oggi, lunedì 2 settembre, le prime opere del cantiere Snam a Sulmona per la realizzazione della centrale di compressione del gas naturale a servizio del gasdotto “Rete Adriatica”.

Gli interventi hanno avuto l’ok nonostante le proteste e le denunce a mezzo stampa avanzate nei giorni scorsi dalle associazioni ambientaliste.

Il ministero competente ha infatti dato il via libera a operare su una parte dell’area di Case Pente, quella non interessata dai ritrovamenti archeologici per i quali gli scavi sono ancora in corso.

Tuttavia gli attivisti avevano affermato con forza nei giorni scorsi il loro “No” all’avvio dei lavori ritenendo una follia costruire su un villaggio dell’età del bronzo.

In particolare scrivevano in una nota

Accettare passivamente quanto sta avvenendo significherebbe essere complici di chi pensa di poter violare impunemente le normative che tutelano il nostro patrimonio archeologico. Rinnoviamo l’appello – finora caduto nel vuoto – al Comune di Sulmona e a tutti rappresentanti politici del territorio ad uscire dal torpore che finora li ha avvolti e a chiedere con forza che sull’intera area di Case Pente venga posto il
vincolo archeologico da parte del Ministero, ciò al fine di conservare e valorizzare l’area sotto il profilo culturale e turistico e trasmetterne la memoria storica alle future generazioni”
.

Nonostante ciò gli ultimi rinvenimenti archeologici non hanno fermato la società che, da quanto si è appreso, come avvenuto per altre opere in altri territori, avrebbe già dato ampia disponibilità alla Soprintendenza per sostenere progetti di recupero e valorizzazione di tutte le scoperte archeologiche.

Entrando nel merito dei lavori, si tratta di interventi di fortificazione del terreno, in vista della realizzazione della centrale di spinta.

Nel cantiere di Case Pente sono arrivati i container per avviare i lavori veri e propri. Da oggi si comincia con gli interventi di rinforzo del terreno in vista della costruzione dell’opera.

La centrale di compressione di spinta, autorizzata dal governo nel 2018, sarà pronta entro l’autunno-inverno 2026. I lavori, che dovevano partire a giugno scorso e sono slittati per consentire gli scavi archeologici, ancora in corso, dureranno circa due anni. Il cantiere è stato allestito nel marzo dello scorso anno.