03 Settembre 2024 - 11:17:30
di Martina Colabianchi
“Fino a qualche settimana fa, il sindaco Biondi – dinanzi alle preoccupazioni della città – ribadiva come L’Aquila fosse tra le città più sicure d’Italia; annunciava, poi, protocolli d’intesa con la Prefettura e, per l’ennesima volta, l’installazione di 1000 telecamere di videosorveglianza. Al grido d’allarme di residenti e commercianti del centro storico, oltre che delle forze politiche di opposizione, rispondeva parlando di ‘strumentalizzazioni’. Lascia sconcertati leggere oggi, all’indomani dell’ennesimo grave fatto di cronaca, lo ‘sfogo’ di Biondi che non trova di meglio da fare che buttarla in caciara chiamando in causa la politica nazionale per prendersela con il centrosinistra“.
Così, in una nota, il Partito Democratico aquilano interviene sull’allarme sicurezza nel centro storico aquilano dopo l’ennesimo fatto di cronaca che ha visto coinvolto un 19enne egiziano picchiato da altri sette giovanissimi che lo avrebbero accerchiato, in zona parco del Castello, in quella che ha tutte le sembianze di una “spedizione punitiva” secondo chi indaga.
Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, intervenendo sulla questione, ha parlato di “anni di immigrazionismo a tutti i costi” da parte del centrosinistra quale causa della condizione di insicurezza che si vive, oggi, nel capoluogo di Regione.
“Ricordiamo al sindaco dell’Aquila che è al governo della città da più di 7 anni – ribatte il Pd -: in questi anni, abbiamo assistito ad una escalation di fatti di violenza che, all’Aquila, non si erano mai verificati, addirittura con un omicidio in pieno centro storico. Fino ad oggi, Biondi ha tenuto la testa sotto la sabbia: ora che la situazione è sfuggita di mano, tenta di scaricare le responsabilità su altri“.
“La verità è che L’Aquila è diventata una piazza di spaccio, con la presenza di organizzazioni criminali che si servono di gruppetti di giovanissimi migranti come manodopera a basso costo. Non si può continuare a far finta di non vedere ciò che accade al parco del Castello, nei vicoli bui e abbandonati del centro storico, a pochi passi dal luccicante asse centrale”.
“Altro che “immigrazionismo a tutti i costi”: questa destra non sa governare la città; in questi anni, Biondi ha abdicato completamente al suo ruolo di sindaco, occupandosi solo e soltanto dei grandi eventi finanziati con milioni e milioni di fondi pubblici e dimenticando il governo del territorio. Si pensi soltanto che, pur di controllare direttamente la Polizia locale, il sindaco dell’Aquila si è ostinato, per anni, a non nominare un Comandante – così come previsto dalle norme – indicando suoi dirigenti di fiducia, fino al punto di essere ripetutamente bastonato dal Tar e dal Consiglio di Stato. Oggi, siamo arrivati al paradosso che in una città come L’Aquila abbiamo un Comandante a scavalco da Ascoli Piceno, per un giorno a settimana“, prosegue la nota dei dem.
“Chiediamo a Biondi: come mai si ostina a non nominare un Comandante della Polizia Locale a tempo pieno? E ancora, chiediamo al sindaco: oltre la propaganda su fumosi protocolli d’intesa, servono o no le forze dell’ordine per un maggiore controllo del territorio? E che fine hanno fatto le telecamere che, da 7 anni, viene promesso verranno installate in città? Chiediamo ancora: che controllo sta esercitando il Comune sulle case famiglia accreditate per l’ospitalità dei minori migranti? Che controllo si sta esercitando sui centri di accoglienza? Come mai l’amministrazione ha completamente rinunciato a politiche di accoglienza capaci di offrire possibilità ai giovani migranti che, compiuti i 18 anni di età, vengono abbandonati a loro stessi? E che iniziative sta mettendo in campo la Giunta comunale per offrire possibilità di inclusione ai giovanissimi migranti ospiti all’Aquila delle case famiglia?“.
“A queste domande dovrebbe rispondere il sindaco dell’Aquila, invece di lanciarsi in accuse strampalate al centrosinistra – proseguono -. Che poi, vorremmo ricordare a Biondi che la normativa che disciplina l’immigrazione in Italia porta il nome di Bossi e Fini, che a smantellare il sistema Sprar, che garantiva una accoglienza sostenibile, diffusa e controllata sul territorio, è stata la destra che, sui migranti, ha fatto soltanto becera propaganda per anni. Ricordiamo che Fratelli d’Italia, al governo da due anni, era arrivata a promettere ‘blocchi navali’ in campagna elettorale: al contrario, la ricetta securitaria per la gestione dei flussi, affiancata alla presunzione di efficacia di misure inapplicabili, ha portato a uno dei peggiori risultati di sempre“.
“La destra di Biondi governa Comune, Provincia, Regione, l’Italia e L’Aquila è ridotta in queste condizioni: le chiacchiere oramai stanno a zero!“.
“Tra l’altro, è rimasto completamente inapplicato l’ordine del giorno, votato all’unanimità dal Consiglio comunale su impulso delle opposizioni, e che impegnava il sindaco, tra le altre cose, a garantire decoro, pulizia, illuminazione alle ampie zone del centro storico lasciate completamente al buio, nel completo degrado. Angoli di città, alcuni persino abitati, che Biondi fa finta di non vedere, impegnato com’è a pubblicare foto con gli artisti protagonisti degli eventi estivi. Oltre 40 milioni di euro impegnati per concerti e spettacoli, e zero risorse per le politiche di accoglienza e inclusione. Questa è la realtà. E la realtà, prima o poi, chiede il conto e squarcia il velo di propaganda che offusca L’Aquila da più di 7 anni“, conclude il Partito Democratico aquilano.