05 Settembre 2024 - 10:39:08
di Tommaso Cotellessa
Il sistema scolastico italiano è segnato da forti disuguaglianze che colpiscono soprattutto le regioni del Sud e delle Isole, compromettendo il percorso educativo di bambini e adolescenti.
Questo è l’allarme lanciato da Save the Children in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, accompagnato dalla pubblicazione del rapporto “Scuole disuguali. Gli interventi del PNRR su mense, tempo pieno e palestre”.
Secondo i dati del rapporto, solo due bambini su cinque che frequentano la scuola primaria possono usufruire del tempo pieno, mentre meno della metà degli alunni delle scuole primarie e secondarie ha accesso a una palestra o a una mensa scolastica. “Nonostante gli interventi del PNRR già avviati – spiega l’organizzazione – il rischio è che molte province italiane, specialmente quelle con famiglie in condizioni di svantaggio socioeconomico, restino indietro, senza riuscire a ridurre le disuguaglianze”.
Nelle regioni del Centro e del Nord, la percentuale di alunni che accedono alla mensa supera il 50%, con punte superiori al 70% a Biella e Monza, fino a toccare il 91,3% nella Provincia Autonoma di Trento. Di contro, nel Sud, molte province sono ben al di sotto della media nazionale, che si attesta al 36,9%. “Ad oggi, solo il 55,2% degli alunni delle scuole primarie ha accesso alla mensa, e la percentuale crolla al 10,5% nella scuola secondaria di primo grado”, afferma il rapporto.
Le disparità sono evidenti anche sul fronte delle infrastrutture sportive. Meno della metà delle scuole statali primarie e secondarie dispone di una palestra, nonostante il 62,8% degli interventi del PNRR per la costruzione o riqualificazione delle palestre sia stato destinato alle regioni del Sud e delle Isole. Tuttavia, secondo Save the Children, i 433 interventi programmati, pur essendo un passo avanti, non bastano a ridurre il divario.
Raffaela Milano, direttrice della ricerca per Save the Children Italia, avverte che “l’obiettivo di riequilibrio è stato raggiunto solo in parte”. Milano sollecita una più ampia integrazione delle risorse del PNRR con altri fondi, specialmente nelle aree più svantaggiate, per contrastare la povertà educativa.
Per colmare le lacune, l’organizzazione chiede al Governo di definire e finanziare Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) che garantiscano pari opportunità educative in tutta Italia. In particolare, Save the Children propone la gratuità del servizio mensa per i bambini in condizioni di povertà, l’estensione del tempo pieno nelle scuole primarie e un piano di investimenti strutturali per ridurre i divari territoriali, soprattutto di fronte al rischio che l’autonomia differenziata li aggravi ulteriormente.
L’impatto delle disuguaglianze si riflette anche nello sport: un minorenne su tre proveniente da famiglie in difficoltà economica non pratica attività fisica. Per molti adolescenti tra i 15 e i 16 anni, lo sport resta un lusso inaccessibile, con il 16,2% che rinuncia a fare sport a causa dei costi elevati.
Il rapporto è un monito che sottolinea l’urgenza di interventi più incisivi per garantire un’istruzione di qualità e uguali opportunità a tutti i bambini, indipendentemente dalla loro regione di provenienza.