09 Settembre 2024 - 09:14:42
di Redazione
Si è conclusa con grande successo la tre giorni di Marsicaland, evento che ha saputo unire cultura, tradizione e innovazione, mettendo al centro l’eccellenza della produzione agricola locale. In particolare, il Mercato diretto della terra e delle tipicità alimentari ha fatto registrare in piazza Risorgimento un vero e proprio boom di presenze, confermandosi il cuore pulsante della manifestazione.
Gli ospiti hanno avuto modo di apprezzare le eccellenze del territorio, accuratamente selezionate dal direttore scientifico di Marsicaland, Ernesto di Renzo, che ha curato un’esposizione in grado di rappresentare al meglio le molteplici sfaccettature dell’agricoltura marsicana. Dai formaggi ai salumi, dai prodotti ortofrutticoli del Fucino ai vini locali, la varietà e la qualità dell’offerta hanno riscosso ampi consensi.
“Una tre giorni stupenda“, ha affermato con soddisfazione il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, “siamo partiti con un’inaugurazione in grande stile, poi la mostra bellissima, i convegni e i tanti eventi paralleli molto partecipati. C’è stata molta gente e tutto è riuscito alla perfezione. Un grazie va a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di tutto ciò insieme al Comune di Avezzano, e mi riferisco all’Arap e alla Regione Abruzzo, in particolare all’assessore Imprudente, e agli assessori, ai consiglieri e ai tecnici del Comune. Un grande evento per riscoprire l’identità e l’autenticità della Marsica“.
Molto partecipati anche i vari convegni, che hanno approfondito tematiche legate alla sostenibilità agricola e alla valorizzazione delle produzioni locali, oltre alle degustazioni che hanno animato l’evento. Tra queste, spiccano la degustazione del cocktail “Aperitivo Marso”, quella del piatto tipico marsicano, e le sessioni dedicate ai vini d’altura, che hanno regalato al pubblico un’esperienza sensoriale unica.
Non da meno, la mostra allestita presso il polo culturale ex Montessori, dedicata alle figure femminili nel mondo dell’agricoltura, ha attratto un vasto pubblico. Un omaggio doveroso alle donne che, con il loro impegno e la loro passione, contribuiscono da sempre alla ricchezza e al futuro del settore agricolo locale.
“È stata una manifestazione di altissimo profilo con grandissimi risultati“, ha dichiarato il vice presidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, “un lungo processo che tende a identificare un territorio valorizzando la base e cioè l’agricoltura. Un riconoscimento, ma anche consapevolezza, che tramite i prodotti del Fucino e dell’intera Marsica diventa un momento di storia, cultura e tradizione tutta da raccontare. Tre giorni pieni di appuntamenti, tanta partecipazione e la certezza che stiamo costruendo un’identità grazie a questo progetto. Il percorso tracciato insieme alle associazioni, al Comune di Avezzano, ha visto protagonista la Regione in maniera importante con il braccio operativo dell’Arap ed è l’avvio di un processo che potrà essere fondamentale per identificare questo territorio e farlo conoscere al livello nazionale e internazionali consapevoli che oggi il cibo è uno strumento di comunicazione fortissimo e che intorno alla qualità può rappresentare un punto di riferimento certo“.
Ad affascinare Avezzano e la Marsica il corteo storico che, partito dall’Aia dei musei, ha raggiunto piazza Risorgimento attraversando tutta la città. Una pagina della storia del territorio raccontata con le decine e decine di persone che hanno preso parte alla parata in costume con tanto di strumenti utilizzati nel mondo dell’agricoltura.
Marsicaland chiude così la sua edizione 2024 con un bilancio straordinariamente positivo, segnando un nuovo importante passo nella promozione e valorizzazione delle eccellenze del territorio marsicano.
“MarsicaLand, oltre a essere un grande evento che celebra e promuove l’agroalimentare come risorsa economica“, ha spiegato il professore Di Renzo, “è anche l’invito a farsi patrimonio culturale condiviso, una casa comune, una proposta di futuro, un’idea ambiziosa da realizzarsi tutti assieme nel segno dell’appartenenza al territorio, nella identificazione in esso. Una appartenenza che deve essere come prima cosa un’adesione sentimentale ai luoghi di un’appartenenza che necessita di essere ribadita, rinvigorita, interiorizzata e condivisa affinché la Marsica ridiventi quel soggetto storico, politico e territoriale che è stata in passato“.