10 Settembre 2024 - 11:34:57

di Redazione

“Ieri è stata presentata un’interrogazione a risposta scritta dall’On. Patrizia Prestipino al Ministro dell’Interno e al ministro delle pari opportunità, al fine di procedere a ristabilire la legalità all’interno della Giunta comunale di Scoppito”.

Lo scrivono in una nota Alessandra Petracca, Silvana Pawlik, Valentina Raparelli, Francesca Rossilli, Francesca Russo e Pamela Soncini

“L’amministrazione scuote la testa e non risponde ai nostri comunicati stampa, fa finta di non ascoltare le
nostre sollecitazioni in merito alla rappresentanza di genere all’Interno della Giunta Comunale.
Abbiamo più volte rivendicato a mezzo stampa la mancanza di applicazione della Legge Delrio, ma nessuna risposta è arrivata dal Sindaco Dott. Lombardi”
, aggiungono.


“La Giunta del Comune di Scoppito, in poco più di due anni, ha subito vari avvicendamenti a causa delle
dimissioni da parte di un’assessora, agosto 2023, alla quale è succeduto un assessore di sesso maschile, un mese dopo un altro assessore si è dimesso ed è stato nominato sempre un’ assessore di sesso maschile, tutto in violazione della norma che prevede e che venga espletata un’ attività esplorativa tramite pubblicazione di apposito avviso volto al reperimento di cittadine disponibili a svolgere la carica di Assessora esterna – aggiungono – La minoranza più volte ha segnalato alle Istituzioni competenti tale violazione della norma art. 1 comma 137 della Legge 56/2014, che prevede “nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico”.

Inoltre, aggiungono, “risulta violato anche art. 51 della Costituzione Italiana che ha riconosciuto l’importanza della promozione della pari opportunità tra donne e uomini, stabilendo che tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge, promovendo con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini, al fine di rendere effettiva la partecipazione di entrambi i sessi, in condizioni di pari opportunità, alla vita istituzionale degli enti territoriali. Nulla si è mosso, altro non potevamo fare che portare tale pregiudizio all’interno del luogo da dove la norma è scaturita, il Parlamento”.