13 Settembre 2024 - 11:34:29
di Tommaso Cotellessa
La sezione abruzzese della Cia, Agricoltori Italiani, torna ad intervenire all’interno dell’acceso dibattito relativo alla decisione della Regione Abruzzo di disporre, con la Delibera di Giunta Regionale n. 509 del 08/08/2024, l’abbattimento di quasi 500 cervi all’interno del territorio regionale.
Per l’associazione di settore si tratta di una decisione destinata a ristabilire l’equilibrio ambientale e salvaguardare le attività agricole minacciate dalla crescente presenza di cervi nella regione. Gli agricoltori inoltre richiede l’adozione di ulteriori misure per affrontare la questione relativa alla convivenza fra fauna e agricoltura.
L’intervento dell’associazione assume toni preoccupati ed allarmanti, la Cia parla di una situazione divenuta ormai “insostenibile per il settore agricolo e per l’ambiente naturale”.
Infatti secondo stime della Cia Abruzzo, la popolazione di cervi nella regione è fortemente sottostimata. L’organizzazione stima la presenza di circa 15.000 esemplari, un numero molto più alto rispetto alle valutazioni precedenti. Tale sovrappopolazione non solo compromette la sostenibilità dell’agricoltura, già messa alla prova dalle calamità naturali, ma sta anche generando forti pressioni su altre specie selvatiche, come il camoscio, e portando i cervi a sconfinare in aree non vocate.
Gli agricoltori abruzzesi lamentano danni sempre più ingenti ai raccolti a causa della sovrappopolazione di cervi, una situazione che starebbe mettendo a rischio la sostenibilità economica di numerose imprese del settore primario.
“Siamo estremamente preoccupati per la situazione attuale”, afferma Nicola Sichetti, Presidente Cia Abruzzo, “Gli agricoltori vedono compromessi i loro raccolti e, di conseguenza, la loro capacità di generare reddito. È indispensabile che la Regione proceda con la massima celerità nell’attuazione del piano previsto dalla DGR 509. Il nostro obiettivo è garantire un equilibrio tra le attività umane e la presenza della fauna selvatica, senza compromettere la sopravvivenza delle aziende agricole.
Chiediamo anche il respingimento della mozione che tende a revocare la delibera, poiché ciò aggraverebbe ulteriormente una situazione già insostenibile”, continua Sichetti, “ La situazione sta diventando sempre più grave, con i cervi che stanno danneggiando non solo le colture ma anche mettendo a rischio il camoscio e invadendo aree che non sono destinate alla fauna selvatica. Oltre ad attuare urgentemente la DGR 509, è necessario studiare ulteriori soluzioni per ridurre drasticamente la popolazione di cervi e preservare il nostro territorio”.
L’intervento dell’associazione degli agricoltori è destinato a far discutere in quanto confligge con quanto sostenuto dalle associazioni ambientaliste.