19 Settembre 2024 - 17:53:22
di Martina Colabianchi
Un nuovo scontro politico si è acceso intorno a un convegno organizzato dall’associazione Piazza Fontesecco all’Aquila a tema colonialismo italiano.
“Italia coloniale – Il colonialismo italiano tra storia e leggenda nera“: questo il titolo della conferenza in programma sabato 21 settembre, dalle ore 18, nella Sala Lignea del Palazzetto dei Nobili. L’evento è patrocinato dal Comune dell’Aquila.
“Si tratterà – si legge nel comunicato stampa dell’Associazione – di una preziosa occasione d’incontro con il reporter di guerra e saggista Alberto Alpozzi, autore della trilogia “Bugie coloniali” pubblicata da Eclettica Edizioni e dedicata proprio a sfatare i luoghi comuni che tuttora gravano sull’epopea degli Italiani in Africa“.
“Una storiografia faziosa e militante – prosegue il comunicato – ha criminalizzato in blocco quella complessa esperienza, associandola nella memoria collettiva solamente a guerre, brutali stragi e storie di sfruttamento. Sono state invece sottaciute le luci che, accanto a quelle ombre, contraddistinsero la vicenda coloniale italiana: migliaia di chilometri di strade e ferrovie, modernizzazione agricola e bonifiche, rinnovamento urbanistico (si veda l’esempio di Asmara, dichiarata Patrimonio Mondiale dall’UNESCO), scolarizzazione, cura di malattie endemiche e contenimento di conflitti intertribali“.
“Di fronte a una lettura ideologica fondata su omissioni, negazioni e stravolgimenti – conclude l’associazione Piazza Fontesecco – occorre dunque restituire la parola ai documenti e conseguentemente ai fatti, che Sabato pomeriggio presenteremo nella loro completezza nel corso di una conferenza alla quale tutti gli interessati sono invitati ad assistere“.
“Serata revisionista su uno dei periodi più infami della storia italiana” definisce l’evento Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, riconducendo il convegno all’ennesima dimostrazione dei rapporti che legano il sindaco dell’Aquila a CasaPound, cui l’associazione è legata.
“È vergognoso che un comune patrocini la celebrazione del colonialismo fascista che nelle colonie di Libia, Somalia, Etiopia ed Eritrea provocò più di cinquecentomila vittime a cui vanno aggiunte quelle dei crimini commessi nella ex-Jugoslavia, a Rodi, in Albania e Grecia. La destra meloniana la smetta di strumentalizzare Enrico Mattei che fu partigiano e sostenitore dei movimenti di liberazione dal colonialismo“, conclude Acerbo.
“La qualità culturale che L’Aquila dovrebbe esprimere – nel rispetto della sua alta tradizione accademica, artistica, intellettuale e civile e in veste di Capitale italiana della Cultura 2026 – rischia di essere mortificata dalla pochezza di eventi che l’amministrazione comunale si ostina a patrocinare. Già durante la Perdonanza, fu promosso un incontro per esaltare un’associazione che in Sudafrica sostiene comunità boere segregazioniste con aiuti umanitari riservati solo alle popolazioni bianche fanatiche dell’apartheid. Oggi viene fatto un altro regalo a Casapound con un incontro dal titolo “Italia – Il colonialismo italiano tra storia e leggenda nera”, una serata revisionista su uno dei periodi più infami della storia italiana”.
Così si schiera contro il convegno, in una nota, anche l’ANPI della provincia dell’Aquila che in seguito riassume ciò che il colonialismo italiano ha rappresentato per le popolazioni africane e non solo.
“Si stima che nelle colonie di Libia, Somalia, Etiopia ed Eritrea furono sterminati – anche col gas – più di cinquecentomila persone a cui vanno aggiunte quelle dei crimini fascisti commessi nella ex-Jugoslavia, a Rodi, in Albania, in Grecia. Solo ad Addis Abeba il 19 febbraio 1937, in un’immane rappresaglia per il fallito attentato a Rodolfo Graziani, prigionieri etiopi e semplici passanti – colpevoli soltanto di essere africani – vennero uccisi a bastonate, a badilate, oppure pugnalati, fucilati, impiccati, investiti con automezzi, bruciati vivi nelle loro case. E la propaganda fascista per anni rappresentò gli africani come spregevoli esseri inferiori“.
“Mossi da una crudele e ridicola follia “imperialista” – prosegue la nota – il fascismo andò in Africa non per questioni di prestigio, né per necessità, né per portarvi civiltà e benessere, tantomeno per carità cristiana: ma per rapinare i più deboli, privarli della loro storia, ridurli alla condizione di schiavi. Ci ritenevamo superiori, per stirpe e intelligenza, e consideravamo gli indigeni fuori dal consorzio umano. Questo spiega le crudeltà, le esecuzioni in massa, la deportazione di intere popolazioni, la forca come simbolo del diritto e come efficace arma deterrente“.
“E il Comune dell’Aquila, oggi, patrocina una pagina così crudele e vergognosa! Contro ogni revisionismo, chiediamo di riprendere e sostenere la proposta di legge già depositata alla Camera per istituire un “Giorno della memoria in ricordo delle vittime africane durante l’occupazione coloniale italiana” nella data del 19 febbraio, proprio in memoria del massacro di Addis Abeba“.
“E nel quadro di iniziative per ricordare i protagonisti della Resistenza e dell’Italia democratica, l’ANPI dell’Aquila nei prossimi giorni organizzerà un evento in memoria di Enrico Mattei che fu partigiano e sostenitore dei movimenti di liberazione dal colonialismo“, conclude l’ANPI provincia dell’Aquila.