21 Settembre 2024 - 09:02:40
di Redazione
Con la stagione estiva quasi completamente archiviata e l’autunno incombente cambia anche l’indice di rischio correlato alla frequentazione delle montagne, con le temperature in quota che si fanno percepire già timidamente invernali e con le formazioni di ghiaccio che in gergo vengono chiamate vetrato sui versanti meno esposti al sole.
E’ proprio in questo contento che il richiamo alla prudenza e alla corretta valutazione del rischio sono fondamentali.
Capire esattamente il meteo, il percorso che si è scelto di affrontare e l’attrezzatura tecnica da portare con se e soprattutto da saper usare è condizione essenziale non per azzerare ma quantomeno per mitigare il rischio correlato ad un’escursione.
“La cosa fondamentale è prevedere la gita – afferma Ugo Marinucci, presidente del Cai L’Aquila – cioè bisogna capire bene dove si va a che quota si va e le altezze e seguire le previsioni del tempo che ormai sono esatte. Non si può prescindere dalle previsioni che ci dicono come sarà il tempo il giorno stesso e il giorno. Naturalmente l’abbigliamento deve essere adeguato, prima di tutto sulle calzature e poi l’abbigliamento personale. Ora abbiamo avuto questa nevicata precoce che non se ne sta andando, nel senso che nei versanti nord c’è ghiaccio e neve, quindi il suggerimento è non avventurarsi alle alte quote a meno che non si disponga pure di attrezzatura tecniche che sono i ramponi e la piccozza. Tuttavia, forse è il caso di attendere che nevichi di più e astenersi dall’ andare nelle parti più alte”.
Daniele Perilli, presidente del Soccorso alpino e speleologico sottolinea come “In montagna bisogna andarci nel giusto modo. Usciamo già da una stagione estiva che ci ha visti recuperare sei vittime e quindi è un dato molto pesante. Io mi auguro che per la stagione invernale che sta arrivando, e sta arrivando anche in maniera pesante perché c’è già neve in quota, le persone si avvicinano alla montagna nella maniera più giusta possibile”.
“Quindi – prosegue – quello che raccomando soprattutto è l’utilizzo delle previsioni meteo, della formazione e dell’informazione, perché queste sono tre cose fondamentali per andare in montagna. In quest’estate andando in giro per in montagna ho visto tantissima approssimazione e questo è un disastro perché andare in montagna in maniera approssimativa vuol dire statisticamente aumentare la possibilità di avere un incidente e quindi chiaramente di aver necessità soccorsi, ed io ci tengo sempre a ricordare che i soccorritori sono persone e quindi la necessità di un loro intervento mette a repentaglio anche la loro. Per questo chi chi va in montagna deve essere molto prudente”.
Paolo Passalacqua comandante stazione L’Aquila soccorso alpino della Guardia di finanza raccomanda, “anche se non abbiamo ancora la montagna in versione invernale, dobbiamo sempre adottare le cautele e le prudenze necessarie, dalle previsioni del tempo che ci danno una buona base di elementi per fare le valutazioni necessarie, alla valutazione fatta poi sul posto che è sempre quella più importante, prima di intraprendere le attività che abbiamo deciso di svolgere”.
Fondamentali per muoverci in sicurezza, anche la strumentazione tecnica necessaria e l’abbigliamento adatto al tipo di attività da svolgere.
“Importante è anche la conoscenza del funzionamento della strumentazione tecnica soprattutto in situazioni di emergenza: in quei momenti sappiamo, infatti, che le nostre capacità vengono ridotte, quindi un buon addestramento, un buon allenamento e una perfetta conoscenza del loro funzionamento sono fondamentali per poter operare nel momento in cui ci servono”, aggiunge Passalacqua.
Figura fondamentale per intraprendere i percorsi in montagna è inoltre la guida alpina, conclude: “Si tratta dell’unica figura professionale che è abilitata a portare le delle persone in montagna. Le guide svolgono spesso anche dei corsi che sono proprio mirati all’introduzione di persone che non hanno esperienza della montagna alla conoscenza degli elementi fondamentali per muoversi in montagna, quindi anche la frequenza di questi corsi è una cosa che può agevolare sicuramente. Non dobbiamo mai dimenticare, infine, la necessità di procedere in maniera molto graduale nella scelta degli obiettivi e degli itinerari che ci prefiggiamo. Bruciare le tappe può essere un elemento che ci può portare a problemi molto molto importanti”.