24 Settembre 2024 - 17:14:08
di Tommaso Cotellessa
La Corte d’Appello di L’Aquila ha emesso ieri la sentenza sul processo d’appello riguardante Mario e Daniele Toto, concludendo il procedimento giudiziario avviato a seguito del fallimento delle società Libra e Argo. La Corte ha parzialmente riformato la sentenza del Tribunale di Pescara, risalente al 1° aprile 2022 (n. 908/22), dichiarando il non doversi procedere nei confronti di Daniele Toto per intervenuta prescrizione del reato a lui contestato.
Daniele Toto, ex parlamentare e imprenditore, era stato accusato di bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento della società Libra, di cui era socio di maggioranza. In primo grado, era stato condannato a due anni di reclusione, con pena sospesa e senza menzione, per un presunto pagamento di 10mila euro a suo favore, utilizzati per coprire una rata del mutuo di cui era garante.
Toto era stato invece assolto per il fallimento della società Argo, un’altra delle aziende coinvolte nel procedimento. Tuttavia, il suo difensore, l’avvocato Antonio Milo, aveva presentato ricorso in appello, contestando con forza la sentenza di primo grado. La difesa aveva sostenuto l’assenza di prove a supporto delle accuse e l’esistenza di elementi che avrebbero dimostrato l’innocenza di Toto, non adeguatamente presi in considerazione dal Tribunale di Pescara.
Con la sentenza di ieri, la Corte d’Appello ha dichiarato estinto per prescrizione il reato contestato a Daniele Toto, ponendo così fine a una vicenda giudiziaria che aveva suscitato grande attenzione, soprattutto in virtù del ruolo pubblico ricoperto dall’imprenditore ed ex parlamentare.