25 Settembre 2024 - 17:54:19

di Martina Colabianchi

“Premettendo che la Uil Abruzzo non ha partecipato, poiché non invitata, alla riunione dello scorso 12 settembre al Dipartimento Salute della Regione per discutere del Piano di razionalizzazione della spesa sanitaria, non è stato possibile visionare i singoli piani di razionalizzazione presentati dalle quattro Asl abruzzesi  e discutere  con i diretti interessati di un argomento di fondamentale importanza che interessa sia i cittadini che tutti gli operatori della sanità che noi rappresentiamo. Pertanto, in merito all’audizione prevista per raccogliere i pareri sui piani di razionalizzazione delle spese delle Aziende sanitarie locali che dovranno essere adottati per ridurre il debito economico ormai strutturale, la Uil Abruzzo non è stata messa in condizione di poter entrare nel merito su quanto previsto da ogni singolo piano“.

Inizia così il comunicato stampa del segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo e del segretario organizzativo con delega alla Sanità Fabrizio Tuono in merito ai piani di razionalizzazione presentati dalle quattro Asl abruzzesi per far fronte all’ingente disavanzo della sanità regionale. Ieri, il tema è stato oggetto di discussione dell’audizione in Commissione sanità.

Seppur “non messa in condizione” di esprimere pareri specifici e precisi su ogni piano presentato, Uil Abruzzo esprime comunque il suo pensiero in merito a come essi dovrebbero essere strutturati per evitare tagli ai danni dei cittadini e sprechi di risorse.

La Uil Abruzzo è contraria a qualsiasi forma di riduzione di personale, – scrivono Lombardo e Tuono – a tagli sulla spesa farmaceutica convenzionata, perchè questi tagli andrebbero a discapito soprattutto della cittadinanza fragile e quella affetta da patologie croniche.  Non siamo assolutamente d’accordo che per risanare i debiti strutturali che hanno prodotto le Asl  si debbano praticare solo ed esclusivamente  dei meri tagli, che andranno solo a peggiorare la qualità  assistenziale  e ad incidere negativamente sul lavoro del personale e sui cittadini che chiedono un servizio efficace ed efficiente, ma c’è invece bisogno che la Regione  provveda sin da ora ad elaborare dei programmi di sviluppo e potenziamento delle nostre Asl ( che sono aziende) rendendo attrattiva e sicura la nostra sanità regionale” .

“È necessario – aggiungono – che la Regione Abruzzo debba al più presto fare delle scelte che riguardino in primis l’istituzione dell’ ospedale con Dea di secondo livello che contenga tutte le effettive specialistiche e che possa garantire ai cittadini la possibilità di trovare tutta l’assistenza sanitaria necessaria in un solo ospedale, dotato delle apparecchiature diagnostiche previste, e del corretto numero di operatori, perché ciò diminuirebbe la spesa relativa alla mobilità  passiva che oggi invece paghiamo, evitando spostamenti di cittadini che vanno in altre regioni per avere le giuste cure“.

La Uil  Abruzzo, inoltre, ha sempre sostenuto l’importanza di parlare di Asl unica per la nostra Regione per abbassare i costi di gestione, fare un centro di costo unico, ma anche per avere un sistema gestionale ed amministrativo più snello che permetterebbe di raggiungere gli obiettivi in meno tempo e riducendo di molto le spese”.

“E’ rilevato che in Abruzzo, la tendenza all’invecchiamento è più marcata che nel resto del Paese – spiegano Michele Lombardo e Fabrizio Truono – ed il progressivo invecchiamento della popolazione, con il conseguente aumento dell’incidenza delle malattie croniche, avrà un impatto importante sulla tenuta del sistema sanitario abruzzese, specialmente in tutti quei paesi delle aree interne dove già oggi abbiamo un’incidenza maggiore di persone anziane e fragili . Per la UIL Abruzzo è di fondamentale importanza provvedere con celerità  a far funzionare a regime la sanità territoriale tramite gli ospedali  di comunità e le case di comunità. Servono subito investimenti mirati sulla sanità territoriale per  digitalizzare i servizi e sviluppare la telemedicina ma anche per costruire presidi fisici diffusi sul territorio, che siano punti di accesso al sistema sanitario che devono garantire la giusta  continuità assistenziale  in tutti i territori abruzzesi, ma in particolare a quei  territori spesso isolati, come quelli dell’Abruzzo interno dove già oggi abita la popolazione più anziana, quindi più fragile e potenzialmente più bisognosa di assistenza sanitaria. Allo stesso tempo bisogna  aumentate le borse di studio regionali per favorire l’ingresso di più medici  al corso di medicina generale  e contestualmente  programmare le assunzioni di personale medico e sanitario dedicato all’assistenza territoriale da inserire nei distretti sanitari, negli ospedali e nelle case di comunità”.

“La Uil Abruzzo aspetta risposte concrete ai numerosi problemi che oggi persistono nella sanità  regionale – concludono – attendiamo da troppo tempo, nonostante tanti proclami fatti, di vedere finalmente costruiti e operanti i nuovi ospedali previsti da tempo, di veder realizzata la rete territoriale con l’apertura delle case della salute, così come attendiamo che si abbattono le liste di attesa che tolgono serenità  ai cittadini e li lasciano ad attendere un appuntamento diagnostico anche più di un anno, ma anche per poter tornare a erogare correttamente i livelli di assistenza (LEA) dell’area di prevenzione, che secondo i dati ministeriali negli ultimi anni vedono l’ Abruzzo essere sotto la soglia prevista a livello nazionale”.