25 Settembre 2024 - 11:02:03
di Redazione
Una tre giorni alla scoperta dell’opera interrotta della chiesa di Santa Margherita dei Gesuiti, il 27, 28 e 29 settembre con il progetto “L‘Opera interrotta. Santa Margherita dei Gesuiti”.
Un progetto di approfondimento del Segretariato Regionale Mic per l’Abruzzo per Street Science e le Giornate Europee del Patrimonio in programma per il week end prossimo che prevede, venerdì 27 settembre un convegno al palazzetto dei Nobili dalle ore 16, nel quale si parlerà del restauri della chiesa, e degli studi compiuti dall’Università dell’Aquila sul progetto del 1625 e sulle documentazioni storico-archivistiche del 1936, quando è partito il cantiere, fino ad arrivare ai rilievi di oggi con una tecnica di modellazione 3D.
Lungo il percorso di recupero del patrimonio culturale nel territorio dell’Aquila, le Gep sono ogni anno una preziosa occasione non solo per valorizzare beni monumentali, archivistici, storico-artistici, ma anche per osservare da prospettive inusuali il patrimonio in restauro, per conoscerne dettagli inediti, creare connessioni, anche con il supporto di tecniche e tecnologie innovative.
L’edizione 2024 delle – che si declina nello slogan “Patrimonio in cammino” – intercetta a L’Aquila la presenza della Compagnia del Gesù e il suo lascito monumentale: Santa Margherita dei Gesuiti e l’annesso Collegio, oggi sede del Rettorato dell’Università.
Mentre i lavori di ricostruzione della chiesa sono alle fasi finali, il Segretariato regionale MiC per l’Abruzzo (che cura l’intervento di consolidamento e restauro) sabato 28 e domenica 29 settembre apre eccezionalmente il cantiere della chiesa che si è riappropriata della sua luminosa spazialità e della sua straordinaria ricchezza artistica (ingresso gratuito, senza prenotazione, contingentato – dalle ore 10 alle ore 14). Da Saturnino Gatti a Vincenzo Damini, da Lorenzo Berrettini a Girolamo Cenatiempo e a Giovanni di Biasuccio, Santa Margherita custodisce le opere di alcuni dei principali artisti del territorio aquilano, e conserva le spoglie di Sant’Equizio, uno dei quattro compatroni della città, insieme a San Bernardino da Siena, a San Celestino e a San Massimo.
Ma non sono queste le caratteristiche che rendono Santa Margherita un unicum nel territorio: la facciata a grezzo e la monumentalità dell’aula bruscamente tagliata dalla parete di fondo sono i segni evidenti che la Chiesa rappresenta un’architettura interrotta. Così le GEP ideate dal Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo si connettono con Street Science che venerdì 27 settembre diventa la vetrina ideale per approfondire questo tema, in collaborazione con l’Università degli studi dell’Aquila.
Utilizzando la tecnica di modellazione 3D, a partire dal progetto di edificazione della Chiesa del 1625 pervenuto e conservato a Parigi, attraverso documentazione storica e sulla base dell’edificio che oggi conosciamo, il professor Mario Centofanti e il professor Stefano Brusaporci, con il ricercatore Andrea Ruggieri, hanno ipotizzato il completamento della facciata e dell’organismo architettonico con transetto, cupola e abside, mai realizzati dai Gesuiti.
Così il racconto delle diverse fasi del restauro che sta per concludersi e quello della ricomposizione dell’ipotesi progettuale della Chiesa saranno al centro di un pomeriggio di studio il 27 settembre, L’opera interrotta. Santa Margherita dei Gesuiti, che si svolgerà a Palazzetto dei Nobili a partire dalle ore 16 (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili). Dopo i saluti istituzionali, interverranno: Gianluigi Simone, Biancamaria Colasacco, Tancredi Farina, Paolo Mascilli Migliorini, Stefano Brusaporci, Mario Centofanti, Dominga Bianchini.
All’imbrunire, invece, nei giorni del 27, 28 e 29 settembre, la facciata incompiuta della chiesa diventerà un grande schermo, su cui verrà mostrata la Chiesa come “avrebbe potuto essere” attraverso il video mapping “1625 > 1636 > 2024”. Ideata per questo progetto da Percorsi di luce di Francesco Capotorto, la sofisticata rappresentazione (proiettata dalle finestre di Palazzo Margherita grazie alla collaborazione con il Comune dell’Aquila), presenterà per la prima volta il processo costruttivo di Santa Margherita, modificato nel tempo e mai completato (in loop – dalle ore 19 alle ore 21). Gli elementi architettonici verranno composti e ricomposti, osservati da altre prospettive, per un’esperienza immersiva unica, che farà conoscere l’opera interrotta nella sua complessità.
Le responsabili del progetto L’Opera interrotta sono Silvia Taranta e Maria Rita Copersino, mentre fanno parte del gruppo di lavoro del Segretariato regionale Federica Di Santo, Stefania Faro, Assunta Serchia, Giulia Sulli Massimiliano Tesone e Giovanna Spinelli di Ales.
A integrare il progetto, sempre nell’ambito delle Gep, l’Archivio di Stato dell’Aquila, negli spazi espositivi della sua sede, proporrà una Mostra documentale dedicata alla Chiesa di Santa Margherita e alle sue vicende storiche, dal XVI secolo fino ai restauri del ‘900 (domenica 29 settembre – dalle ore 9 alle ore 19 | via Galileo Galilei, 2 – Bazzano – L’Aquila).