25 Settembre 2024 - 12:02:56

di Tommaso Cotellessa

Sabato 28 settembre alle ore 12.00, presso la Cantina del Boss in via Castello 1 a L’Aquila, verrà presentata l’inchiesta sulla “mafia dei pascoli”, una forma di criminalità organizzata che sfrutta i meccanismi della Politica Agricola Comune (PAC) per appropriarsi illegalmente di contributi europei destinati al settore agricolo. L’evento è organizzato dall’associazione Libera, insieme a CGIL, ANPI e Legambiente, e vedrà la partecipazione dei giornalisti Natalie Sclippa e Marco Panzarella, autori dell’inchiesta pubblicata su Lavialibera, la rivista dell’associazione di Don Luigi Ciotti.

L’inchiesta mette in luce come grandi imprese, gruppi criminali e colletti bianchi riescano a intascare i fondi agricoli europei senza produrre nulla, sfruttando un sistema che premia la proprietà dei terreni piuttosto che la produzione reale. Grazie a titoli e terreni, spesso ottenuti con violenza, inganno o corruzione, questi soggetti riescono a ottenere finanziamenti destinati ai veri allevatori, privandoli di pascoli e risorse vitali per la loro attività.

La corsa all’affitto dei pascoli da parte di persone prive di interesse per l’agricoltura e l’allevamento ha messo in ginocchio i veri pastori e allevatori, che non sanno più dove portare le loro greggi”, si legge nell’inchiesta. Questa situazione ha portato alla sottrazione di terreni, spesso con l’uso di metodi intimidatori o attraverso la corruzione di amministratori locali, rendendo impossibile per i piccoli proprietari mantenere le proprie attività.

Il fenomeno della “mafia dei pascoli” non solo distrugge l’economia agro-pastorale locale, ma contribuisce anche al degrado ambientale. Secondo i giornalisti, i terreni acquistati vengono spesso lasciati in stato di abbandono, senza neanche un animale al pascolo, mentre le stalle possedute in altre zone o regioni producono quantità di liquami inquinanti superiori al consentito.

L’inchiesta lancia un appello per una risposta collettiva al problema, che coinvolga non solo le forze dell’ordine e la magistratura, ma anche le amministrazioni locali, le associazioni di categoria, i consorzi turistici e i produttori locali. Solo una grande alleanza può fermare questi soprusi e promuovere una vera economia agro-pastorale rispettosa dell’ambiente e delle tradizioni locali.

L’appuntamento alla Cantina del Boss sarà un’occasione per discutere di un tema che tocca il futuro delle montagne abruzzesi e delle comunità che da sempre vi risiedono, lottando per un’agricoltura sana e sostenibile.