01 Ottobre 2024 - 11:54:39
di Martina Colabianchi
È ancora in corso l’incendio scoppiato ieri sera nello stabilimento Mag.Ma spa nella zona industriale dello Scalo di Chieti, azienda che si occupa di recupero di materiale plastico e cellulosa.
Mentre i Vigili del Fuoco sono ancora al lavoro per domare le fiamme, probabilmente sviluppatesi a causa di un corto circuito, anche i tecnici dell’Arta, agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, sono sul posto per effettuare i primi rilievi sull’aria e stanno monitorando anche i dati che arrivano dalle centraline di controllo installate da mesi a Chieti Scalo.
Intanto le attività didattiche della zona sono sospese in tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi i nidi di infanzia anche privati e i centri aggregativi, con la chiusura completa delle scuole anche per il personale ATA e amministrativo. Chiusa anche l’Università D’Annunzio.
La redazione di LaQtv ha avuto modo di parlare con il direttore generale di Arta Abruzzo, Maurizio Dionisio, per fare il punto della situazione.
“L’esito dei nostri campionamenti effettuati attraverso Canister, ovvero preleviamo delle sacche di aria, – spiega – hanno permesso di accertare la presenza di una serie di benzeni che sono tipicamente i prodotti delle combustioni in assenza di di ossigeno. Xilene, Toluene, Benzene: sono questi i prodotti che si sono liberati in atmosfera, sostanze pericolose per la salute ma che confidiamo possano disperdersi in atmosfera anche grazie al vento che naturalmente tira in quella zona di costa“.
Sul possibile perdurare delle prescrizioni emanate dai sindaci a seguito del rogo, tra cui vi sono anche il divieto di raccolta e di consumo di prodotti ortofrutticoli e foraggio per animali, il divieto di pascolo degli animali da cortile e d’affezione e quello di utilizzo dei condizionatori d’aria, Dionisio afferma:
“Queste sono le prescrizioni di base che prudenzialmente i sindaci hanno ritenuto di emanare. Noi verificheremo ancora la persistenza degli agenti inquinanti comunicandoli a chi di dovere, quindi saranno questi ultimi a decidere se continuare nell’atteggiamento prudenziale della chiusura delle scuole nonché di ogni altra forma prudenziale con riferimento alle finestre, alla possibilità di inalare l’aria. Noi ci limitiamo a svolgere il ruolo di “termometro” che misura l’ambiente, altri prenderanno le decisioni di loro competenza“.
Restando all’aria, perché per quanto riguarda terreni e corsi d’acqua le analisi sono ancora in corso, Dionisio si dice ottimista per i prossimi giorni.
“Gli inquinanti in prossimità del rogo avevano un a concentrazione elevata, ma già le misurazioni effettuate a distanza hanno permesso di verificare una abbassamento dei picchi – spiega -. Rimanendo all’aria, penso di poter dire che a breve il fenomeno dovrebbe scomparire“.
Sono in corso monitoraggi ambientali da parte dei tecnici Arta anche nell’ospedale “SS.Annunziata“, in prossimità degli impianti di ventilazione.
L’attività dell’Agenzia non ha evidenziato la presenza di agenti inquinanti pertanto, fa sapere la Asl Vasto-Lanciano-Chieti, non si rende necessaria allo stato attuale alcuna misura particolare. L’attività nelle unità operative e nel blocco operatorio prosegue regolarmente.
Nel corso della riunione dell’unità di crisi che si è svolta questa mattina in Prefettura, il Direttore generale della Asl Thomas Schael, la responsabile del Servizio Igiene e Sanità Pubblica Ada Mammarella e lo stesso Rocco Mangifesta hanno dichiarato che non c’è stato e non c’è tuttora nessun pericolo per pazienti e dipendenti. La qualità dell’aria viene comunque monitorata costantemente dai tecnici Asl in collaborazione con Arta.
Incendio a Pineto, sostanze chimiche potenzialmente dannose
Una giornata drammatica quella di ieri che nel pomeriggio ha visto un altro incendio alla ditta Kermipol di Pineto, azienda che produce solventi e diluenti in località Scerne.
Anche qui, sul posto i tecnici dell’Arta che hanno rilevato concentrazioni significative di sostanze chimiche organiche potenzialmente dannose per la salute umana, limitate però all’area immediatamente circostante il capannone incendiato.
Già a un chilometro di distanza dal rogo, la situazione appare meno critica, con livelli di contaminazione decisamente inferiori.
Le analisi effettuate sul primo campione, prelevato in prossimità dello capannone da dove si sono originate le fiamme, hanno rilevato una concentrazione totale di composti organici volatili (VOC) pari a 80 ppb (parti per miliardo).
In particolare, sono stati rilevati i seguenti composti: toluene, o-xilene, p-xilene, etilbenzene e m-xilene, noti come idrocarburi aromatici, comunemente impiegati come solventi industriali e in vari processi chimici. Inoltre, il campione ha evidenziato una presenza significativa di etilacetato, un composto organico spesso utilizzato come solvente sia in ambito industriale che domestico, per le sue proprietà chimiche e la relativa bassa tossicità rispetto ad altri solventi.
Nel secondo campione prelevato in zona Torre San Rocco, a circa 1 chilometro in linea d’aria rispetto al rogo, le analisi hanno evidenziato la presenza dei seguenti composti: toluene, o-xylene e p-xilene, per una concentrazione totale di circa 3 ppb (parti per miliardo).
Sul terzo campione, infine, eseguito in prossimità dell’istituto scolastico Moretti di Roseto, a circa 2 km in linea d’aria rispetto al luogo dell’incendio, sono state rilevate tracce di toluene in concentrazione non significative, inferiori ad 1 ppb.
Le analisi sono state effettuate tramite gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS), tecnica altamente efficace utilizzata per separare, identificare e quantificare le sostanze chimiche presenti in un campione.
“Le concentrazioni delle sostanze inquinanti generate dalla combustione – ha spiegato Dionisio – sono risultate elevate nelle immediate vicinanze del focolaio, ma diminuiscono progressivamente con la distanza. Anche le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria localizzate a Pescara – conclude – non hanno rilevato valori oltre i limiti”.
Intanto l’incendio alla Kemipol è stato quasi domato, restano da spegnere piccoli focolai all’interno dell’area.
Durante la notte è stato mantenuto un dispositivo di soccorso costituito da 30 unità e 15 automezzi operativi dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Teramo.
Grazie al massiccio intervento di uomini e mezzi, provenienti da tutte le sedi del Comando e dalle sedi di Pescara e L’Aquila, l’incendio è rimasto confinato al magazzino dove si sono innescate le prime fiamme e non si è propagato alle altre porzioni dell’azienda.
Per il completamento delle operazioni di spegnimento sul posto restano impegnate 16 unità con nove automezzi operative.