03 Ottobre 2024 - 17:05:47

di Martina Colabianchi

I lavori di messa in sicurezza del traforo e del sistema idrico del Gran Sasso, sono stati oggi all’ordine del giorno della “Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture”, presieduta da Emiliano Di Matteo, in vista dei sondaggi sul sistema idrico che inizieranno il prossimo 14 ottobre per la durata prevista di 45/60 giorni.

45 giorni in cui si prevedono già importanti disagi per gli utenti, essendo prevista l’istituzione un senso unico alternato su una sola corsia, regolato da impianti semaforici, nella galleria non interessata dai lavori per garantire sicurezza dei veicoli e salubrità dell’aria all’interno del tunnel.

In audizione il commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Pierluigi Caputi; il sindaco della città di Teramo, Gianguido D’Alberto e l’amministratore delegato della società Strada dei Parchi Spa, Costantino Ivoi, concessionaria della gestione delle autostrade A24 e A25 che si occuperà della fase di cantierizzazione. Il prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo, ha inviato una nota conoscitiva, per ciò che attiene la propria competenza.

In vista dei disagi che comporterà l’utilizzo della galleria del traforo a senso alternato, alcuni Commissari hanno avanzato diverse proposte con l’intento di eliminare o ridurre i costi del pedaggio per i 45 giorni necessari ai sondaggi, ma la decisione spetterà al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti con il quale, ha informato l’assessore Umberto D’Annuntiis, presente in Commissione, è già stata avviata un’interlocuzione.

La necessità è quella di coniugare da un lato la necessità di fare dei lavori imprescindibili, perché devono mettere in sicurezza tutto il sistema acquifero che è un bene di primaria importanza per tutta la comunità abruzzese, dall’altro la riduzione dei disagi per i cittadini – spiega il presidente della II Commissione Emiliano Di Matteo -. Il sistema idrico è ormai da decenni interessato dal traforo e, quindi, l’effettuazione dei lavori comporterà sicuramente una difficoltà di natura viaria. È previsto un sistema alternato di passaggio, ma dobbiamo cercare di capire se questo sistema è l’unica strada percorribile, se ce ne sono delle altre e magari testare questa prima fase per vedere quanto disagio possa comportare“.

Naturalmente, c’è una soglia di disagio che dobbiamo essere tutti pronti ad accettare – ha proseguito – perché sappiamo la finalità di questi lavori e il bene principale della tutela del sistema acquifero, ma è compito di tutte le istituzione coinvolte quello di limitare al massimo il disagio viario dei territorio e di tutti coloro che quotidianamente percorrono la A24“.

Si tratta di un tema “delicato e fondamentale” per il sindaco di Teramo D’Alberto che, ai microfoni di LaQtv, chiede che tutte le istituzioni “mettano in atto un’azione che porti con il massimo sforzo a ridurre al minimo i disagi per i cittadini“.

Il meccanismo ipotizzato rischia di penalizzare fortemente i territori, soprattutto quello teramano che rischia di essere completamente isolato o decisamente allontanato dal collegamento con la capitale – ha dichiarato ancora -. Di alternative in campo non ne vedo, ecco perché quello che chiediamo è che ci sia, a cominciare dalla Regione che deve coordinare non solo il sindaco dell’Aquila e Teramo, ma tutte le altre istituzioni, un impegno affinché si arrivi ad una soluzione che riduca il disagio“.

Utilizziamo questi 45/60 giorni per monitorare la situazione, per cercare anche di capire i flussi di traffico diversificati nel corso delle giornate e delle settimane, lavorando per una riduzione dell’impatto. Abbiamo già esplicitato alcune ipotesi che potrebbero alleviare il disagio degli utenti: il contingentamento dei mezzi all’interno, la distribuzione dei lavori che riduca il disagio, ma chiediamo anche l’azzeramento del pedaggio, fondamentale perché questo disagio non può essere pagato anche sotto l’aspetto economico, o altre formule che consentano di ridurre. Soprattutto, chiediamo che tutte le istituzioni si siedano intorno ad un tavolo perché si tratta di un grande problema che non può essere scaricato tutto sulle nostre comunità“, ha concluso il primo cittadino di Teramo.

Il confronto in Commissione si è prolungato fino alle 14.30, quando il presidente Emiliano Di Matteo ha deciso di aggiornare la seduta al prossimo martedì 8 ottobre. Durante l’incontro programmato si definirà una linea sulle azioni da intraprendere e verranno recuperati gli altri punti che erano in programma oggi: Riserva del Borsacchio, Piano del Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, tariffe del trasporto pubblico locale su gomma, promozione della qualità architettonica.