04 Ottobre 2024 - 12:27:32
di Martina Colabianchi
Arriva il parere negativo del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm) per la realizzazione di una centrale idroelettrica nel territorio delle province di Isernia e L’Aquila, nei comuni di Pizzone, Montenero Val Cocchiara, Alfedena e Castel San Vincenzo.
Il ministero dell’Ambiente ha reso noto il progetto presentato dall’Enel per la costruzione dell’impianto e dal Pnalm sono arrivate le osservazioni, come previsto dalla normativa vigente. Il presidente dell’ente, Giovanni Cannata, ha messo nero su bianco il diniego alla realizzazione dell’opera.
“Nella nota -spiegano dal Parco – si conferma con specifiche motivazioni il parere negativo all’esecuzione dell’opera, ritendo la stessa fortemente impattante su habitat, specie e sugli equilibri idrogeologici del territorio. Le osservazioni presentate sono state il frutto di un accurato lavoro da parte della Direzione e dei Servizi Tecnici dell’Ente, col supporto di professionisti esterni, specializzati nelle tematiche più delicate e rilevanti del progetto“.
I comuni di Rocchetta a Volturno, Barrea e Alfedena, il Wwf e l’associazione “Terra Sancti Vincentii” avevano impugnato, nei mesi scorsi, la seconda proroga della sospensione del progetto accordata dal ministero dell’Ambiente.
Secondo i ricorrenti, sulle valutazioni di impatto ambientale la proroga può essere concessa solo una volta. L’ultima parola spetta ai giudici amministrativi che dovranno pronunciarsi al riguardo.
“Dopo i gravi rilievi del Parco il progetto non ha futuro e il Ministero dell’Ambiente è tenuto a bocciarlo, se non vuole incorrere in ulteriori e palesi violazioni delle norme amministrative e di tutela dell’ambiente. Il PNALM ha evidenziato la pochezza delle argomentazioni di Enel, la loro eccessiva “semplificazione” se non “banalizzazione” delle problematiche e soprattutto il non aver tenuto in nessun conto il PNALM che non è stato mai direttamente interpellato pur essendo depositario del materiale di studio più accreditato per l’area in esame. E questo nonostante le tanto decantate relazioni con il territorio che si dice siano pratica abituale di Enel Green Power“. Questo il commento del Coordinamento No Pizzone II.
“Il Parco ha evidenziato i gravissimi impatti ambientali del tutto insostenibili in un paesaggio straordinario casa di orso, camoscio e decine di specie rare e minacciate e habitat di valore comunitario. Un patrimonio collettivo da proteggere e non ridurre ad un’area cantiere per il profitto di una società quotata in borsa. P.S. In uno degli “studi” l’Enel addirittura fa riferimento ad un impianto eolico, invece di riferirsi ad una centrale idroelettrica, testimoniando una grave superficialità in un contesto estremamente delicato e fragile“.
“Invitiamo chi ancora non l’ha fatto (Comuni, Province…) a farsi sentire presentando le proprie osservazioni, c’è tempo fino al 18 ottobre. Anche associazioni e singoli cittadini possono presentarle: sul nostro sito nopizzone2.org diciamo come farlo“, conclude il Coordinamento.