04 Ottobre 2024 - 18:15:36

di Tommaso Cotellessa

Il Partito Democratico aquilano ha lanciato un nuovo pesante allarme riguardo il tema della sanità aquilana. I dem parlano di una sanità al collasso, puntando il dito contro il grave stato della ASL 1 (L’Aquila-Avezzano-Sulmona) e denunciando un sistema sanitario allo stremo, sommerso dai debiti e incapace di garantire servizi essenziali ai cittadini. La situazione, sottolinea il PD, è aggravata dal silenzio e dall’inazione delle istituzioni locali, in primis il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, presidente del Comitato ristretto dei sindaci della provincia.

Secondo il PD, la ASL 1 è la peggiore della regione Abruzzo, con un debito che sfiora i 50 milioni di euro. Le liste d’attesa per le prestazioni sanitarie si allungano, costringendo i cittadini a rivolgersi alla sanità privata, se ne hanno le possibilità economiche, oppure a cercare cure altrove. La mancanza di personale e i servizi inadeguati nelle strutture sanitarie delle aree interne fanno il resto, lasciando i territori della provincia abbandonati a sé stessi.

La situazione all’Ospedale San Salvatore dell’Aquila è particolarmente critica. Già nel dicembre 2022, durante un Consiglio comunale straordinario richiesto dal PD, erano emerse segnalazioni sulla mancanza di dispositivi essenziali, come guanti, cateteri e cannule. Episodi preoccupanti si sono ripetuti negli ultimi mesi: i familiari di pazienti ricoverati sono stati costretti, in alcuni casi, a comprare farmaci di tasca propria. Questo scenario si è verificato, per esempio, nel reparto di Pediatria, dove sono ricoverati i pazienti più fragili, i bambini. Lo stesso è accaduto in Pronto soccorso, con i parenti costretti ad acquistare farmaci per le emergenze.

Il PD ha denunciato anche il caso di alcuni pazienti oncologici che, non trovando i farmaci necessari a L’Aquila, si sono dovuti recare autonomamente a Sulmona per procurarsi una scatola di chemioterapico. Una situazione che appare inaccettabile per una sanità pubblica.

Nelle ultime ore, l’ex rettore Luciano D’Amico ha rivelato un documento della Corte dei Conti che conferma quanto denunciato: in alcune occasioni, ai pazienti abruzzesi è stato chiesto di portare da casa i farmaci necessari per le cure. Il presidente della Regione Marco Marsilio ha replicato negando tali fatti, ma il PD invita il governatore a verificare di persona la situazione. “Lo invitiamo a fare una passeggiata tra i reparti dell’Ospedale San Salvatore”, afferma il PD, “parlando con medici, operatori sanitari e familiari dei pazienti per rendersi conto dell’emergenza”.

Un ulteriore attacco viene rivolto al capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia, che aveva annunciato un’indagine ispettiva nei reparti dell’Ospedale San Salvatore per verificare le denunce. Sono passati oltre tre mesi, ma il PD sottolinea che non è stato prodotto alcun esito ufficiale. “Che cosa è emerso dall’indagine? Sono stati prodotti atti ufficiali? Attendiamo risposte”, conclude il comunicato.

Il quadro che emerge è desolante: una sanità pubblica in grave difficoltà, con servizi sempre più precari, mentre le istituzioni sembrano latitanti. Il Partito Democratico chiede interventi immediati per scongiurare il collasso definitivo del sistema sanitario provinciale e garantire ai cittadini dell’Aquila il diritto fondamentale alla salute.

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