05 Ottobre 2024 - 10:04:49
di Tommaso Cotellessa
L’Aquila si trova nuovamente al centro di una difficile vertenza occupazionale: Dante Labs S.R.L., azienda operante nel settore delle biotecnologie, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo che potrebbe avere gravi ripercussioni sul tessuto sociale ed economico della città. A dare notizia della situazione dell’azienda e delle incertezze in cui rischiano di incorrere lavoratori e lavoratrici è la Filcams Cgil dell’Aquila.
Fondata nel 2019 da due amici che, dopo un percorso di studi negli Stati Uniti, decisero di avviare questa ambiziosa impresa sul territorio aquilano, Dante Labs era inizialmente considerata una promessa per l’economia locale. Specializzata nello studio del genoma umano, l’azienda si era distinta durante la pandemia di Covid-19, riconvertendo parte delle sue attività per contribuire alla lotta contro il virus. Grazie all’acquisto di macchinari avanzati e alla collaborazione con le strutture pubbliche, Dante Labs riuscì a processare migliaia di tamponi al giorno, diventando un supporto cruciale per la comunità. Questo slancio aveva accresciuto le aspettative nei confronti dell’azienda, vista come un’opportunità di crescita e sviluppo per l’intero territorio.
Tuttavia, oggi questa realtà imprenditoriale si trova a fronteggiare una crisi che sembra irreversibile. La società ha dapprima mancato di pagare regolarmente i salari dei suoi dipendenti, per poi avviare un piano di riduzione del personale. Nonostante i tentativi delle organizzazioni sindacali, in particolare della CGIL, di trovare soluzioni attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali, Dante Labs ha improvvisamente deciso di procedere con licenziamenti collettivi. A essere colpiti sono principalmente lavoratori tra i 30 e i 40 anni, molti dei quali altamente qualificati e provenienti da altre città o paesi, con un timore sempre più concreto di dover abbandonare L’Aquila in cerca di migliori opportunità.
Questa decisione ha suscitato la ferma reazione della CGIL, che si è subito schierata a difesa dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti. “È indispensabile l’impegno delle istituzioni per salvaguardare i livelli occupazionali e salariali“, ha dichiarato il sindacato, che ha indetto uno sciopero generale del personale per l’intera giornata dell’8 ottobre. Un presidio è stato programmato alle ore 10.00 presso l’ingresso del Tecnopolo, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei rappresentanti politici e istituzionali sulla gravità della situazione.
La perdita di posti di lavoro in un settore così innovativo rappresenta una minaccia non solo per i dipendenti, ma anche per l’intero tessuto economico dell’Aquila, una città che da anni lotta per una ripresa dopo il devastante terremoto del 2009. L’allontanamento di lavoratori altamente qualificati potrebbe rappresentare un ulteriore freno allo sviluppo e alla crescita economica del territorio.
La CGIL ribadisce la necessità di trovare soluzioni concrete e percorribili, ponendo al centro la tutela dei diritti dei lavoratori. “Il nostro territorio rischia di perdere un capitale umano e professionale di grande valore,” afferma il sindacato, sottolineando l’urgenza di un intervento istituzionale per evitare che la crisi si trasformi in un ulteriore ostacolo alla già difficile ripresa dell’Aquila.
Il futuro di Dante Labs e dei suoi lavoratori resta incerto, ma la battaglia per la salvaguardia dell’occupazione è appena cominciata.