07 Ottobre 2024 - 10:42:37

di Martina Colabianchi

In Abruzzo il 53% dei macchinari per la risonanze magnetiche è obsoleto. Meglio per le Tac, dove la percentuale si attesta al 36%, perfettamente in linea con la media nazionale.

A riportarlo è uno studio di Milena Gabanelli e Simona Ravizza sulla sanità italiana, in parte riportato questa mattina sul Corriere della Sera e che sarà possibile leggere per intero nel libro “Codice rosso”, in libreria dal prossimo 29 ottobre.

Nell’anticipazione uscita questa mattina, che si basa sugli ultimi dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’Abruzzo si classifica in settima posizione per quanto riguarda i macchinari utilizzati per le risonanze magnetiche. Una situazione non allarmante ma certamente preoccupante. Lo è perché, come spiegano Gabanelli e Ravizza, nelle diagnosi delle malattie più gravi il livello di precisione dei macchinari può fare la differenza.

Nel caso specifico che ci riguarda, ad esempio, una risonanza magnetica eseguita con un macchinario “ad alto campo” fornisce una qualità delle immagini più dettagliata e una durata dell’esame inferiore rispetto ad un macchinario più vecchio. Sono 4,6 milioni le risonanze che ogni anno si svolgono in Italia e, in media, il 44% dei macchinari utilizzati ha superato i dieci anni e andrebbe, quindi, sostituito.

Se per alcune regioni in vetta alla classifica, come Molise e Valle d’Aosta che sono rispettivamente al primo e al secondo posto, a far alzare la percentuale è il pubblico, in Abruzzo è la sanità privata a registrare le maggiori criticità. Infatti, nel privato accreditato si arriva all’80% di macchinari per la risonanza magnetica obsoleti, contro il 29% del pubblico. Per quanto riguarda il privato puro, la percentuale registra lo 0.

Per quanto concerne i macchinari per le Tac, la differenza di radiazioni emesse da una con più di dieci anni di vita e una di ultima generazione arriva fino all’80%. In Abruzzo, anche in questo caso va meglio il pubblico rispetto al privato accreditato, registrando il primo una percentuale di macchinari obsoleti del 35% rispetto al 44% del secondo. Anche questa volta, nel privato puro si regista lo 0%.

Guardando al futuro, Gabanelli e Ravizza sono positive. Un ingente rinnovo delle apparecchiature nel pubblico è iniziato, infatti, grazie ai fondi del PNRR e già circa 300 macchinari sono stati sostituiti, per quanto riguarda tutti gli esami e non solo le risonanze magnetiche, nel primo quadrimestre del 2024.

Nel privato, invece, si procede più lentamente: le apparecchiature sostituite nello stesso arco di tempo sono state 164.