11 Ottobre 2024 - 09:59:30
di Redazione
“Cosa si nasconde dietro l’atto deliberativo n. 174609/4 assunto dalla Asl 1 in data 20 settembre 2024, con il quale si stabilisce il trasferimento della sede della U.O.S.D. di Riabilitazione Territoriale per la cura delle disabilità di adulti, bambine e bambini, prevista dalla legge 833 art. 26, dal complesso di Collemaggio ad alcuni locali del G8 presso l’Ospedale San Salvatore?”
Lo chiede in una nota la consigliera comunale di L’Aquila Coraggiosa Simona Giannangeli che annuncia che richiederà la convocazione della Terza commissione “per i doverosi dovuti chiarimenti alla città e della Quinta commissione di garanzia e controllo per far luce sulle tante ombre che hanno oscurato fino ad oggi il futuro di Collemaggio, negandogli quello che in qualsiasi luogo civile sarebbe stato il suo destino, ovvero il più bello ed appropriato ospedale di comunità per la città territorio. Il complesso di Collemaggio è memoria imperdibile di questa città, è risorsa sanitaria sulla quale investire e non fuggire”.
“L’atto deliberativo prevede un immediato spostamento dei luoghi di cura dei disabili da una struttura simbolo di edilizia sostenibile (Copenaghen 2010) ai container del G8 di Bertolaso. Dalla bellezza della collina più bella della città al vicolo cieco dell’ospedale San Salvatore. Dai dettami del D.L. 77 che prevede un avvicinamento della sanità ai pazienti, alle decisioni della Direzione Generale dell’Asl 1 che devastano l’assistenza territoriale avvicinandola ad un ospedale in condizioni sempre più critiche. È così che si tratta la disabilità in questa città, la si porta in un vicolo cieco non solo metaforico, ma effettivo. Basta recarsi alla struttura del G8 per vedere in che condizioni versa e in quale contesto è collocata. Senza via d’uscita, senza luce, senza accesso, senza sosta, senza dignità. L’accessibilità ridotta a zero, perché c’è una sola strada con un improbabile spazio di manovra da adibire a viabilità e parcheggio delimitato dalla struttura stessa e da un muretto di non più di 90 cm”, sottolinea.
“Dinanzi alla struttura c’è una strada in discesa che conduce ad un deposito aperto dell’ASL a strapiombo di 3 m dove sono abbandonati letti, attrezzature mediche, nonché cartelle mediche piene di dati sensibili.
Perché questa fretta? Quale interesse muove questa decisione? Per tentare un tardivo risparmio pre commissariamento? Una vergogna senza limiti per una Asl che ha trasferito dignitosamente la sede dei propri uffici presso gli edifici Rotilio in via Strinella alta. La disabilità non ha la stessa dignità?
Per una stanza in più, come si evince dalla delibera, si giustifica il trasferimento nei luoghi della
subintensiva riassettata per le grandi emergenze – prosegue – Nella delibera si afferma la necessità di interventi sulla struttura di Collemaggio, ma non si ravvisano in detto atto di quali interventi si tratti e, soprattutto, all’esito di quali sopralluoghi queste criticità siano emerse. Presso la struttura di Collemaggio, infatti, non è stato effettuato alcun tipo di sopralluogo per verificare lo stato della stessa e per concludere quindi sulla necessità di intervento, tanto da doverla trasferire in fretta e furia. Le ragioni di questa fretta nello “svuotare” il complesso di Collemaggio sono sicuramente altre, ignote alle cittadine ed ai cittadini e poco hanno a che fare con l’effettività del diritto alla cura”.
“Perché tagliare questo utile presidio diurno (8:00/19:00), senza ricercare prima una soluzione dignitosa nell’ambito territoriale e nel rispetto dei dettami del D.M. 77? L’Aquila Coraggiosa porterà questa vicenda all’attenzione del sindaco, presidente del comitato dei sindaci del comprensorio, affinchè intervenga presso il manager Romano per scongiurare tale trasferimento ed aprire una seria discussione sulla sanità territoriale ed ancor più sul futuro di Collemaggio, onde scongiurare una eventuale cartolarizzazione della stessa per ridurre il debito regionale”, conclude.