11 Ottobre 2024 - 19:33:37

di Martina Colabianchi

Individuare la strategia ventilatoria più efficace per il neonato con patologia respiratoria, con particolare riguardo all’assistenza perinatale in caso di gravidanze a rischio.

Questo il tema al centro del sesto congresso regionale di settore svoltosi al palazzo dell’Emiciclo, sede della Regione Abruzzo. I lavori, organizzati dal direttore del reparto di Terapia intensiva neonatale e Neonatologia e del dipartimento Materno infantile della Asl 1 Abruzzo, dottoressa Sandra Di Fabio, hanno messo a confronto medici provenienti da diverse regioni d’Italia.

L’iniziativa si inquadra nelle molteplici azioni di confronto, approfondimento e miglioramento messe in campo dal manager della Asl, Ferdinando Romano, finalizzate ad innalzare il livello di assistenza delle prestazioni.

Scopo del convegno, la conoscenza accurata dell’approccio al neonato con patologia respiratoria per le gravidanze a rischio.

Il tema di questo convegno sono le nuove strategie ventilatorie dell’insufficienza respiratoria del neonato, soprattutto il neonato pretermine, a partire già dalla sala parto nel caso di una gravidanza a rischio – spiega la dottoressa Di Fabio -. Quindi, come è meglio già assistere in sala parto il nostro neonato prematuro circa la sua insufficienza respiratoria, dovuta al fatto che il neonato prematuro nasce con un polmone immaturo“.

Notevoli i progressi nel campo negli ultimi quindici anni, con la messa in campo di tecniche di assistenza all’avanguardia e meno invasive per il neonato.

Oggi i dati ci dicono che i neonati erano per lo più intubati con tecniche molto invasive, oggi invece supportiamo i bambini già in sala parto con delle cannuline o delle mascherine, quindi non li intubiamo più. Abbiamo queste nuove metodiche di supporto associate anche, spesso, alla somministrazione di surfattante, ossia una sostanza che manca nel polmone del neonato immaturo e, anche qui, lo facciamo in maniera meno invasiva e cioè somministrando con un sondino senza inserire il tubo“, conclude la dottoressa Sandra Di Fabio.