14 Ottobre 2024 - 14:24:54
di Marco Giancarli
La sezione sesta del Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dalle associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia contro l’abbattimento di 469 esemplari di cervo in Abruzzo.
Le associazioni avevano impugnato l’ordinanza del Tar Abruzzo che, mercoledì scorso, aveva dato il via libera all’abbattimento.
Il presidente della sezione, Carmine Volpe, si è espresso con un provvedimento urgente e ha sospeso la delibera della Giunta regionale d’Abruzzo, fissando l’udienza in camera di consiglio per il 7 novembre.
L’inizio della caccia, fissato per oggi, era comunque slittato per questioni burocratiche.
Pietrucci: “Un segnale prezioso che dà alla Regione il tempo per riflettere”
Sulla sospensione della delibera è intervenuto il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci il quale ha definito la decisione del Consiglio di Stato “un segnale prezioso che dà alla Regione il tempo per riflettere, cambiare il contestato provvedimento e individuare soluzioni diverse, più utili e meno crudeli dell’abbattimento“. Per Pietrucci infatti pur trattandosi di una sospensiva in attesa della valutazione di merito del 7 novembre, la sentenza di oggi rappresenta un segnale importante.
Il consigliere inoltre ha nuovamente espresso il suo parere riguardo la vicenda relativa all’abbattimento dei cervi: “Le “motivazioni tecniche” sui ritardi attuativi della sciagurata norma, in realtà indicano che l’Abruzzo non è pronto e non vuole accettare una soluzione del genere. Queste prossime settimane possono servire a cambiare strada. Utilizziamole per accrescere la sensibilità pubblica, per dimostrare che “governare” è diverso dal “comandare” ad ogni costo, che esistono altri sistemi per controllare la popolazione degli ungulati, difendere colture e allevamenti, risarcire i danni subìti, stabilire un equilibrio faunistico degno di una Regione Verde che fa del turismo ambientale (e dell’attrattiva di Orsi, Cervi e altri animali selvatici) un punto di forza irrinunciabile“.
AVS Abruzzo: “Soddisfazione per la sentenza del consiglio di stato”
Anche il consigliere regionale Alessio Monaco, esponente dell’alleanza Sinistra Italiana e Verdi, ed il segretario regionale di Sinistra Italiana, Daniele Licheri, hanno espresso la loro soddisfazione per la decisione presa dal Consiglio di Stato.
“Alleanza Verdi Sinistra” scrivono i due in una nota congiunta “si è mossa da subito al fianco delle associazioni ambientaliste sia in consiglio Regionale sia nelle mobilitazioni di piazza per impedire una vera mattanza di cervi che nulla a che fare con l’immagine che abbiamo in Italia e in Europa: quella di Regione Verde capace di valorizzare e promuovere la pacifica convivenza tra l’uomo e la grande biodiversità del nostro territorio. Sappiamo che la battaglia non è ancora vinta ma continueremo a lavorare per far si che accada: i cittadini abruzzesi meritano di meglio di un centro destra antistorico e climafreghista che continua a non occuparsi di tutelare la nostra riserva idrica, le sue riserve naturali e le sue biodiversità che sono le risorse piu preziose della nostra Regione”. Con queste parole gli esponenti della coalizione confermano il loro impegno all’interno della mobilitazione montata contro la delibera del consiglio regionale.
Associazioni ambientaliste: “Una decisione che rappresenta una speranza di poter tutelare realmente la fauna selvatica
Ovviamente anche le associazioni ambientaliste LAV, LNDC Animal Protection e WWF, promotrici del ricorso a cui il Consiglio di Stato ha dato seguito, hanno espresso grande soddisfazione per la decisione di sospensione.
“È impensabile continuare a giustificare la caccia come soluzione che possa favorire la convivenza fra i cittadini e gli animali selvatici. Il nostro obiettivo deve essere quello di cercare alternative più rispettose per l’ambiente e per gli animali stessi,” affermano le Associazioni. “La caccia ai cervi rappresenta una soluzione di comodo che ignora le possibili alternative non violente, a favore della lobby venatoria“.
LAV, LNDC e WWF sottolineano come, oltre agli ovvi danni causati alla popolazione di cervi, la caccia rischi di creare squilibri ecologici importanti in ecosistemi già fragili. L’eliminazione di esemplari adulti e cuccioli potrebbe avere ripercussioni sulle dinamiche di crescita e riproduzione della specie, con potenziali conseguenze a lungo termine sulla biodiversità locale. La decisione di sospendere la caccia, quindi, non è solo una vittoria per gli animali, ma un passo nella direzione di un approccio più scientifico e responsabile alla gestione della fauna selvatica. LAV, LNDC Animal Protection e WWF saranno quindi davanti al Consiglio di Stato per portare le loro ragioni nella speranza di ottenere uno stop definitivo a questa follia.
“Ribadiamo l’importanza di considerare gli animali selvatici non come risorse da sfruttare, ma come parte integrante del nostro patrimonio naturale, che va tutelato e rispettato. Non possiamo permettere che l’interesse di pochi prevalga sulla salvaguardia della natura e degli animali che la abitano. L’unica via è quella del rispetto e della convivenza pacifica,” hanno concluso le Associazioni.
Oggi sarebbero dovuti partire gli abbattimenti, ma la Regione e gli ATC non erano stati in grado di chiudere correttamente la procedura di autorizzazione, dimostrando una evidente incapacità nel gestire questo tipo di provvedimenti. Questa circostanza la dice lunga sul grado di preparazione del settore regionale a cui il Presidente Marco Marsilio ha voluto affidare il destino di 469 cervi e più in generale la fauna selvatica abruzzese.
“Continuiamo a chiedere alla Regione di tornare indietro“, concludono le Associazioni. “Marsilio deve prendere atto che non ci sono né i motivi, né – a questo punto – le condizioni tecnico-procedurali per consentire ai cacciatori di uccidere quasi 500 cervi. Farebbe sicuramente una più bella figura bloccando questa strage e avviando un confronto serio libero dagli obblighi che evidentemente ha assunto con i cacciatori nella recente campagna elettorale. Da parte nostra, come abbiamo detto fin dall’inizio, continueremo la nostra campagna per impedire che l’Abruzzo da regione dei parchi diventi la regione delle doppiette“.