14 Ottobre 2024 - 09:38:24

di Martina Colabianchi

La ventilata ipotesi del trasferimento del centro di Riabilitazione territoriale dall’attuale sede di Collemaggio all’ex-G8 dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila sta generando un aspro dibattito tra sindacati e parte della politica aquilana.

Se Marcello Vivarelli, segretario aquilano del sindacato Confsal, aveva accolto l’atto deliberativo della Asl 1 con estrema soddisfazione in quanto considerato un salto di qualità rispetto agli spazi non idonei di Collemaggio, la consigliera Simona Giannangeli ha richiesto la convocazione della III Commissione per fare chiarezza “sulle tante ombre che hanno oscurato fino ad oggi il futuro di Collemaggio, negandogli quello che in qualsiasi luogo civile sarebbe stato il suo destino, ovvero il più bello ed appropriato ospedale di comunità per la città territorio“.

Alla consigliera di “L’Aquila Coraggiosa” ha risposto, in una nota, direttamente Vivarelli.

Leggo con sgomento le dichiarazioni del consigliere comunale Giannangeli, che non ha neppure il coraggio di chiamarmi in causa, sul trasferimento del Centro di riabilitazione ex articolo 26 da Collemaggio ai locali del G8 dell’ospedale dell’Aquila. Si tratta di dichiarazioni fuori dalla realtà“, scrive il sindacalista.

Giannangeli – prosegue Vivarelli – si chiede, tra l’altro, puntando il dito contro la Asl dell’Aquila, cosa nasconda la delibera che sancisce questo trasferimento. Eppure, la risposta è semplicissima e la fornisco io, visto che sono stato io ad affermare sugli organi di informazione di aver sposato questa causa e di aver contribuito a risolverla nel migliore dei modi dopo tanti anni: non nasconde nulla, a parte la volontà di dare, finalmente, degli spazi idonei ad un importante pezzo della sanità pubblica del nostro territorio, che fino ad oggi è stata costretta in spazi stretti, angusti, fatiscenti e con l’aggravante di trovarsi, purtroppo insieme ad altre strutture sanitarie della nostra città, in una zona, quella di Collemaggio, degradata e pericolosa ed a cui serviranno molti anni prima di essere rimessa a nuovo“.

Probabilmente – continua il sindacalista – Giannangeli ignora, o fa finta di non sapere, che i sopralluoghi al G8 sono già stati effettuati e sono risultati positivi. Forse, ma spero di sbagliarmi, la sua intenzione è quella di tutelare non gli utenti, i loro familiari ed il personale medico, sanitario e delle pulizie (quest’ultimo già vittima di aggressioni da chi in quell’area arriva addirittura a spacciare), ma la sua parte politica che evidentemente vorrebbe approfittare della situazione in cui si trovano i più deboli per scatenare l’ennesima polemica. Purtroppo per lei, io non sto con nessun partito né di centrodestra, né di centrosinistra, avendo dimostrato pubblicamente di criticare anche ferocemente entrambi gli schieramenti; e, cosa più importante, posso dimostrare, invitando Giannangeli ad un sopralluogo o ad un confronto pubblico, di aver portato avanti una battaglia di civiltà e di dignità“.

Inoltre – incalza quindi Vivarelli – chiedo al consigliere comunale di opposizione di tirare fuori le sue proposte fatte negli anni per migliorare la situazione del Centro di Riabilitazione. I pazienti bistrattati a cui lei fa riferimento sono gli stessi che hanno avuto ed hanno tuttora paura di esporsi, tanto che sono stato io, di concerto con i vertici della Asl, a individuare la giusta soluzione tra Delta 6 e G8, del nosocomio aquilano, dove si trovano anche quelle strutture sanitarie in grado di dare supporto immediato al servizio. Forse questa soluzione – che tra le altre cose è praticamente a costo zero e permetterà di utilizzare macchinari che non hanno trovato posto, perché non c’è, nella ‘baracca’ di Collemaggio. Cosa c’è che non va in tutto questo? È una soluzione che non piace a ‘qualcuno’? Forse si preferiscono appartamenti in affitto in modo da potersi scagliare, dopo, contro la politica degli sprechi e dei tagli? E poi, se Giannangeli si lamenta del fatto che l’ospedale si trovi in condizioni sempre più critiche, le domando: cosa faceva mentre il centrosinistra tagliava di quaranta miliardi la sanità pubblica italiana? Dove sono le sue proposte al riguardo negli anni in cui la Regione Abruzzo e la Asl dell’Aquila erano governate e gestite dal centrosinistra di Luciano D’Alfonso? Dove stava quando venivano usati i soldi delle assicurazioni del terremoto?“.

Questa battaglia l’ho portata avanti senza nessun appoggio politico – aggiunge l’esponente Confsal – ma di concerto con i vertici Asl e traendo forza dalla disperazione degli utenti e di tutto il personale impegnato ogni giorno in quella struttura. Chieda pure, Giannangeli, ad alcuni suoi compagni di opposizione, il motivo per cui non sono mai usciti pubblicamente su questa vicenda, pur condividendo ciò che dico: potrebbe ‘accorgersi’ del fatto che non intendevano pestare i piedi a ‘qualcuno’ dei ‘loro’, ‘qualcuno’ che forse considera quel posto qualcosa di personale“.

Invito il consigliere a stare tranquilla – conclude Vivarelli –, perché, per fortuna i più deboli hanno ancora qualcuno davvero interessato ad aiutarli e la invito nuovamente ad un sopralluogo congiunto o ad un confronto pubblico. Almeno, l’opinione pubblica potrà rendersi conto di chi fa solo politica e di chi, al contrario, non si lascia utilizzare dai partiti per tutelare chi altrimenti non avrebbe nessuno su cui contare“.