18 Ottobre 2024 - 17:17:52
di Martina Colabianchi
“Non sono descritte nella documentazione di progetto misure di mitigazioni preventive rispetto ad eventuali contaminazioni dell’acquifero“: con queste parole il Parco nazionale del Gran Sasso fissa il proprio altolà sui lavori di messa in sicurezza impiantistica e manutenzione straordinaria strutturale del traforo, che dovranno essere eseguiti parallelamente a quelli per la messa in sicurezza della falda acquifera.
Questi ultimi sono già iniziati nei giorni scorsi con l’operazione preliminare della perforazione dei sondaggi che ha costretto a gravi disagi per la viabilità, lavori ieri clamorosamente sospesi a causa di un innalzamento del valore di torbidità delle acque.
Ma si tratterebbe solo della prima fase dei lavori, che prevedono cantieri per tutto il 2025. Ai sondaggi preliminari, infatti, dovrebbe seguire la fase della messa in sicurezza impiantistica che prevede iniziative su antincendio, areazione ed altro. Dopodiché, seguirebbe il progetto di manutenzione straordinaria delle volte delle due gallerie, con interventi differenziati in base al grado di ammaloramento del cemento.
Questo prevede, tra l’altro, la perforazione di dreni radiali nella roccia circostante per intercettare l’acqua dell’acquifero. Questi lavori sarebbero svolti in contemporanea con quelli sulla sicurezza impiantistica e durerebbero, anche in questo caso, alcuni mesi.
Proprio su questo punto insiste il Parco. In una nota del 9 settembre scorso, riportata oggi dal Forum H2O, il Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga ha scritto al commissario straordinario Marco Corsini, titolare dell’opera di messa in sicurezza impiantistica e strutturale, dando il proprio nulla osta alla prima fase dei lavori ma fissando paletti importanti da rispettare. Innanzitutto, imponendo “misure estremamente cautelative per garantire lo stato di integrità dell’acquifero“. Poi ancora, si legge nel documento: “L’intervento comprende anche l’eventuale realizzazione, in presenza di venute idriche, di drenaggi radiali la cui funzione e il cui eventuale impatto non vengono minimamente approfonditi che si configurerebbero come nuove opera di captazione, in contrasto con le norme“, scrive l’Ente Parco, che impone quindi:
“Dovrà essere esclusa la realizzazione di qualsiasi nuova opera di drenaggio, che si configurerebbe come una nuova opera di captazione“.
Il Forum H2O, “dopo la lettura della documentazione inedita e la presa d’atto di quanto accaduto ieri, nonché della conoscenza dello stato di insicurezza del Gran Sasso“, chiede la revoca, anche in autotutela, dell’ok alle perforazioni nel traforo del Gran Sasso e al progetto di manutenzione straordinaria delle gallerie, e anche di “rivedere il sistema di governo degli interventi di messa in sicurezza, eliminando i commissari straordinari“.
Sono infatti due i commissari straordinari attualmente: Pierluigi Caputi, titolare della messa in sicurezza dell’acquifero, e Marco Corsini, titolare invece della messa in sicurezza impiantistica e della manutenzione straordinaria strutturale delle gallerie.