18 Ottobre 2024 - 19:18:50
di Martina Colabianchi
“Emergenza in sanità pubblica. Riprendiamoci la cura“: questo il titolo del convegno in corso di svolgimento a L’Aquila, oggi e domani, al centro congressi “Luigi Zordan” dell’università.
Il programma della due giorni, organizzata dall’Anaao in collaborazione con la Fondazione Pietro Paci, prevede numerosi interventi di esperti nazionali della materia, dirigenti e operatori specializzati sui temi riguardanti i punti di criticità e i cambiamenti necessari emersi in seguito alla diffusione della pandemia da Covid-19. In particolare, i temi principali sul tavolo attengono alla riorganizzazione e al miglioramento della funzionalità del sistema ospedaliero ed extraospedaliero di emergenza-urgenza e, sul piano scientifico e tecnico, alle recenti innovazioni introdotte in questo comparto della sanità.
“L’emergenza è come un giano bifronte: emergenza sanitaria intesa come gestione del paziente in emergenza, nella criticità, ed emergenza nel servizio di cure pubbliche, settore che vive una condizione drammatica“.
Così, ai microfoni di LaQtv, il segretario nazionale Anaao Pierino Di Silverio, che si è espresso anche sulla necessaria formazione che deve accompagnare i medici nel delicato settore dell’emergenza.
“Questo è un problema da affrontare in maniera ampia – ha detto – perché la formazione è la base della nostra professione, noi siamo in formazione continua. Senza però un grande supporto da parte delle istituzioni diventa difficile avere dei professionisti costantemente aggiornati, per questo noi abbiamo la fondazione Pietro Paci che si occupa anche di formare, sotto il profilo clinico, ogni dirigente medico e sanitario“.
Presente all’importante convegno anche Alessandro Grimaldi, segretario dell’Anaao Assomed Abruzzo e presidente, fresco di nomina, dell’Ordine dei medici della Provincia dell’Aquila.
“Oggi c’è una crisi del sistema sanitario che si acuisce ancora di più nel settore delle emergenze, dove mostra tutte le sue fragilità. Basti pensare alla situazione dei pronto soccorsi costantemente intasati, sovraffollati e che, a volte, non riescono a dare le risposte che dovrebbero fornire. Questo perché negli anni non abbiamo investito abbastanza in sanità, in particolare in emergenza, e quindi ci ritroviamo una situazione oggettivamente difficile“, ha dichiarato Grimaldi.
“Questo viene testimoniato anche dalla carenza di vocazioni nelle specialità delle emergenze, in particolare quest’anno su una quantità di posti ben stabilita sono state ricoperti appena il 20% dei posti. I giovani, quindi, – conclude – scelgono altre specialità magari meno critiche e forse anche più remunerative perché ovviamente si lavora in un settore dove, spesso, si rischia anche la salute e la vita, come abbiamo visto di recente con le aggressioni a medici e infermieri“.
Il convegno sulla medicina d’emergenza è stato anche occasione per sottolineare le carenze e i punti critici della sanità abruzzese, soprattutto di quella delle aree interne su cui proprio Grimaldi, quale presidente dell’Ordine provinciale dei medici, ha promesso alta attenzione.
“Oggi occorre un riequilibrio perché le aree interne richiedono per loro stessa conformazione, per la loro stessa struttura, un’organizzazione molto più complessa e, quindi, una quantità di fondi superiore – spiega il dottore -. Non si può far finta di niente, continuare a girar la testa dall’altra parte, perché se non si vogliono avere cittadini di Serie A e cittadini di Serie B è necessario che chi decide, nella fattispecie la Regione Abruzzo, prenda atto che qui bisogna investire di più“.