19 Ottobre 2024 - 10:39:16

di Tommaso Cotellessa

Il presidente dell’Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, ha lanciato un appello urgente per aprire un confronto serio sui parametri scolastici nelle aree interne della regione, fortemente colpite dallo spopolamento.

La sua proposta, avanzata da Berardinetti durante la Commissione Interistituzionale Provinciale per il dimensionamento della rete scolastica, vuole evidenziare la necessità di intervenire per proteggere le scuole dei piccoli comuni montani.

Da troppo tempo assistiamo a una corsa contro il tempo per salvare le scuole dei nostri piccoli centri, messe in luce anche dal film ‘Un mondo a parte’ di Riccardo Milani“, ha dichiarato Berardinetti. “È fondamentale che le norme si adeguino alle esigenze delle comunità, a partire da quelle più vulnerabili.”

Il presidente ha sottolineato come molti paesi siano costretti a chiudere le classi a causa della mancanza di iscrizioni, un fenomeno che considera inaccettabile. Attualmente, il tetto minimo per formare una classe è fissato a sette alunni; se non si raggiunge questa soglia, la classe non viene costituita, con conseguenti perdite sia per gli alunni che per gli insegnanti. “Le aree interne non sono un mondo a parte, ma parte del mondo. La scuola è un servizio essenziale per mantenere vive le comunità. Non possiamo permettere che una scuola venga chiusa per uno o due alunni in meno“, ha aggiunto.

In Abruzzo, ci sono 173 comuni con meno di 3.000 abitanti su un totale di 305, e questa situazione è particolarmente acuta nelle zone montane e collinari. Questi piccoli borghi affrontano sfide demografiche e sociali, come lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione, che complicano ulteriormente la gestione dei servizi essenziali.

Berardinetti ha chiamato a un’azione collettiva: “È indispensabile che tutte le parti coinvolte – Regione, Provveditorato e organizzazioni sindacali – si siedano a un tavolo per lavorare insieme alla revisione dei parametri. Dobbiamo creare norme che tengano conto delle specificità del territorio, offrendo così un’opportunità reale per contrastare lo spopolamento, soprattutto nei comuni al di sotto dei 3.000 abitanti.

Concludendo, Berardinetti ha ribadito l’importanza di mantenere i servizi, come la scuola, per rendere questi paesi più attrattivi per le famiglie e garantire il diritto all’istruzione anche nei piccoli comuni abruzzesi.