Governo e Comuni. Sen.Fina (PD): “Il Governo taglia e Biondi giustifica. L’ANCI Abruzzo una succursale di FdI”
23 Ottobre 2024 - 18:21:20
L’ANCI Abruzzo una succursale di FdI”
“Quali sono le prime parole pronunciate dal neo eletto presidente mi
sono di Fratelli di ANCI Abruzzo Pierluigi Biondi? Qualcuno potrebbe
immaginare almeno una garbata preoccupazione per i tagli agli enti
locali, dalla quale far conseguire un impegno a tutelare e difendere i
Comuni. Invece no. Biondi dice letteralmente: “Il risanamento dei conti
pubblici richiede lo sforzo di tutti, a livello centrale e periferico”.
Una dichiarazione che sembra dettata dall’ufficio stampa di Palazzo
Chigi – questo il commento del Senatore Michele Fina, che prosegue – :
“l’intervista rilasciata alla stampa da Pierluigi biondi, Sindaco
dell’Aquila e responsabile nazionale Enti locali di Fratelli d’Italia,
purtroppo conferma tutte le nostre preoccupazioni. Biondi si mostra
subito fazioso sui tagli che il Governo infligge al comparto degli enti
locali per gli anni a venire e li attribuisce alla fantasia della
sinistra. Peccato che esistono sugli atti ufficiali del Governo tagli
per gli enti locali italiani e abruzzesi per circa 1 miliardo e 500
milioni sul triennio 2025/2027. Come si può vedere dalla tabella
estratta dal Dpb inviato a Bruxelles, infatti, alla manovra 2025
concorrono “misure di revisione, razionalizzazione e rimodulazione delle
spese dei Ministeri e degli enti territoriali”. In dettaglio nella
tabella riassuntiva di entrate e spese si prevede il “concorso degli
enti territoriali al raggiungimento degli obiettivi di finanza
pubblica”. Il “contributo richiesto alle Regioni, alle Province e ai
Comuni” ammonta nel 2025 allo 0,037% del Pil (pari a circa 800 milioni
di euro). Allo stesso tempo vengono previsti interventi per il sostegno
della finanza pubblica locale pari allo 0,021% del Pil, pari a circa 450
milioni. La somma è presto fatta: per il prossimo anno il contributo
degli enti locali alla manovra ammonta a circa 350 milioni di euro.
Basta replicare il calcolo anche per gli anni successivi per arrivare
alla somma di circa 1,5 miliardi. A questo si aggiunga che il Piano
strutturale di bilancio, di recente discusso in Parlamento, prevede un
contributo aggiuntivo al contenimento della spesa pubblica da parte dei
comuni al fine di raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica
stabiliti dal Ministero dell’economia e delle finanze. Il PSB si
sofferma anche sulle modalità di tale contributo che potranno essere
declinate nella manovra in forma di maggiori tagli ovvero di spostamento
di risorse dalla parte corrente alla parte investimenti dei bilanci
comunali. Su questo punto l’Anci nazionale (che a differenza di Biondi
fa il suo mestiere) si è già espressa in audizione parlamentare
chiedendo con forza di scongiurare tali sacrifici per i comuni già
fortemente oberati da tagli e contrazioni di spesa. Di fronte a tutto
questo Biondi, invece, cosa fa? Nega, minimizza, depista. Potrà in
questo modo difendere gli interessi degli amministratori abruzzesi ? Noi
crediamo purtroppo di no: tra la difesa del suo partito e l’ANCI è
evidente che sceglierà sempre la prima opzione, cercando di coprirla con
la portata della sua elezione che per la prima volta nella storia ha
diviso i sindaci d’Abruzzo e che invece dalle parole del neo-eletto
presidente dovrebbe essere considerata un grande successo. Nega la
verità di essere stato eletto da 180 sindaci su 305 che rappresentano
circa il 59% dei comuni abruzzesi, con una divisione degli
amministratori molto profonda. Non un plebiscito come la racconta,
dunque, ma una divisione a metà della platea dei sindaci che avrebbero
voluto e potuto legittimamente scegliere, anche col voto degli altri, un
sindaco meno caratterizzato politicamente e restare in questo modo
uniti, se non vi fosse stata la forzatura di cui si è reso responsabile
lui e il suo partito”.