Sanità: mentre marsilio crea disavanzo, Gimbe svela bluff Meloni sui fondi per il Servizio Sanitario Nazionale
25 Ottobre 2024 - 19:07:50
evidenziato i record negativi della sanità regionale, ha rivelato come
le parole di Giorgia Meloni sui finanziamenti alla sanità in legge di
Bilancio siano delle enormi bufale. Per il 2025 l’incremento reale del
Fondo sanitario nazionale sarà di appena 1,3 miliardi di euro e non dei
3,5 sbandierati dalla premier a destra e a manca. Circostanza che,
secondo Gimbe, metterà le Regioni di fronte alla scelta di tagliare
ulteriormente i servizi o alzare le tasse pur di provare a raggiungere
gli obiettivi prefissati dalla Manovra. Insomma: in un modo o
nell’altro, a pagare saranno sempre i cittadini” affermano i consiglieri
regionali del Movimento 5 Stelle Francesco Taglieri ed Erika
Alessandrini.
“Il bluff del governo Meloni sui fondi sanitari è una notizia ancora più
preoccupante in una regione come l’Abruzzo già alle prese con un grave
disavanzo creato dalla malagestione della Giunta Marsilio e del
centrodestra” – aggiungono i consiglieri del Movimento 5 Stelle – “Le
ASL abruzzesi sono state costrette a elaborare pesanti piani di
razionalizzazione, che si stanno manifestando già da settimane sulla
pelle degli abruzzesi con tagli e disservizi. Non a caso, l’Abruzzo è da
giorni oggetto di inchieste di emittenti televisive nazionali come La7 e
Rete4, che hanno acceso più fari sui casi che da tempo, come Movimento 5
Stelle, denunciamo in Consiglio regionale e pubblicamente: dai farmaci
che i pazienti devono portarsi da casa in caso di ricovero, al bambino
autistico che non trova spazio per le sue cure urgenti nelle strutture
convenzionate regionali.
“Se la presidente Meloni non mette soldi veri sulla sanità, considerando
anche l’inflazione che riduce il potere d’acquisto di anno in anno,
l’Abruzzo potrebbe trovarsi sull’orlo del commissariamento”, osservano i
consiglieri Taglieri ed Alessandrini.
“Governi nazionale e regionale a guida Fratelli d’Italia si confermano
nemici del servizio sanitario pubblico, dei cittadini e dei più fragili.
È anche per questo, sempre secondo i dati della Fondazione GIMBE, che
circa 120mila abruzzesi, pari al 9,2% della popolazione, nel 2023 ha
rinunciato alle prestazioni sanitarie di cui aveva bisogno. Altri,
quelli che hanno ancora i soldi per pagare, si rivolgono alla sanità
privata destinata a prosperare nelle politiche del centrodestra o,
potendo, vanno fuori regione. Tutto questo è inaccettabile, specie se
etichettati dal centrodestra come un modello ed un risultato da
esportare altrove”, concludono Francesco Taglieri e Erika Alessandrini.