Di Marco su Asp: "Situazione di nuovo drammatica, la Regione resta inerte"

29 Ottobre 2024 - 18:21:33

“Nuovamente con l’acqua alla gola le Aziende per i Servizi alla persona
delle quattro province abruzzesi, niente rimesse da parte della Regione,
un mare di debiti (la cifra accertata ad oggi è pari a 22 milioni di
euro) e dipendenti senza stipendi, un circolo vizioso che si ripete
ciclicamente con la gestione Marsilio e che affligge anche questi
delicati aspetti dell’assistenza sanitaria. Le Asp fanno un lavoro
sensibile e a sostegno delle famiglie di pazienti vulnerabili
fisicamente e psichicamente, seguiti da un personale qualificato e
affidabile al punto da lavorare anche senza stipendi. Ma questo non
significa saper gestire la sanità, o, peggio, che siano gli altri a
considerare ingiustamente inefficiente la governance sanitaria
regionale: dalla realtà di questi istituti emerge un vero e proprio
disinteresse che sta portando al collasso anche il sistema sanitario
territoriale”, così il consigliere Antonio Di Marco dopo la Commissione
Sanità di oggi, dove si è discusso della situazione delle Asp abruzzesi.

“Ancora una volta, dopo pochi mesi, la scure si abbatterà sul personale,
con il rischio di vedere ridotte le cure per questi speciali pazienti –
sottolinea Di Marco – La condizione finanziaria delle ASP abruzzesi è
critica da tempo: fatta eccezione per quella aquilana, Teramo, Chieti e
Pescara presentano passivi milionari. Sono caduti nel vuoto i ripetuti
appelli della politica, ma soprattutto dei sindacati perché la Regione
prendesse in carico il problema, che nel frattempo è divenuto via via
più grosso e inaffrontato. Se la Regione Abruzzo avesse messo in agenda
un piano di risanamento e destinato allo scopo parte delle mance
elargite durante gli ultimi Consigli regionali, fra Notti dei serpenti,
Festival della birra, Napoli calcio e altre amenità, oggi, forse, ci
sarebbero più risorse da destinare al personale, che resta ignorato come
lo è quello dei presidi ospedalieri e territoriali su cui chi dovrebbe
gestire e far funzionare la sanità, riesce a produrre solo debiti e
brutte figure e zero investimenti”.