Grandi eventi: il centrodestra vuole racchiudere la cultura abruzzese in una gabbia di partito
30 Ottobre 2024 - 18:33:40
Oggi in Ufficio di presidenza del Consiglio regionale si è consumato
l’ennesimo atto di arroganza politica, ai danni della rappresentanza
democratica in Abruzzo. Il centrodestra, ormai chiaramente affamato di
potere, non perde occasione per dimostrare di essere più attento alla
spartizione dell’Abruzzo che al buon governo della Regione” ad
affermarlo sono i due componenti di opposizione dell’Ufficio di
Presidenza Antonio Blasioli ed Erika Alessandrini, che spiegano “A causa
delle dimissioni della consigliera Maria Paola Lupo, l’Ufficio di
presidenza ha dovuto designare il nuovo consigliere della Fondazione
Crea, che da marzo si occupa di promuovere, coordinare e gestire gli
eventi organizzati dal Consiglio Regionale. A ridosso del voto del 10
marzo è stato nominato per la prima volta il Comitato direttivo che,
come si legge nello statuto, si rinnova ogni 5 anni ed è composto da un
Presidente, attualmente ruolo esercitato da Bruno Di Felice, e due
consiglieri, l’attuale Stefano Cappetti e la dimissionaria Lupo,
appunto. I nomi, sempre secondo lo statuto, devono essere espressione
dell’ufficio di Presidenza del quale, ricordiamo al Presidente Sospiri,
fa parte anche l’opposizione. Eppure ci siamo ritrovati un nome imposto
dal centrodestra sul quale non è stato possibile discutere o presentare
alternative, ma solo votare. Il nostro voto, visti i metodi scelti, è
stato convintamente contrario. E vogliamo sottolineare che dover
ricordare a un Presidente del Consiglio che le opposizioni hanno stessi
diritti della maggioranza è già di per sé uno schiaffo alla democrazia e
al ruolo che lo stesso Presidente è chiamato a svolgere. Perpetuare
questo modus operandi da “acchiappa tutto” svilisce le istituzioni di
cui siamo componenti. La gestione dei grandi eventi in Abruzzo sembra
essere diventata una srl del centrodestra, eppure proprio la cultura
dovrebbe essere svincolata dalla colonizzazione politica al fine di
rendere il giusto valore all’Abruzzo e alle sue numerose ed eterogenee
espressioni artistiche, che non devono e non possono essere relegate in
una gabbia di partito”
l’ennesimo atto di arroganza politica, ai danni della rappresentanza
democratica in Abruzzo. Il centrodestra, ormai chiaramente affamato di
potere, non perde occasione per dimostrare di essere più attento alla
spartizione dell’Abruzzo che al buon governo della Regione” ad
affermarlo sono i due componenti di opposizione dell’Ufficio di
Presidenza Antonio Blasioli ed Erika Alessandrini, che spiegano “A causa
delle dimissioni della consigliera Maria Paola Lupo, l’Ufficio di
presidenza ha dovuto designare il nuovo consigliere della Fondazione
Crea, che da marzo si occupa di promuovere, coordinare e gestire gli
eventi organizzati dal Consiglio Regionale. A ridosso del voto del 10
marzo è stato nominato per la prima volta il Comitato direttivo che,
come si legge nello statuto, si rinnova ogni 5 anni ed è composto da un
Presidente, attualmente ruolo esercitato da Bruno Di Felice, e due
consiglieri, l’attuale Stefano Cappetti e la dimissionaria Lupo,
appunto. I nomi, sempre secondo lo statuto, devono essere espressione
dell’ufficio di Presidenza del quale, ricordiamo al Presidente Sospiri,
fa parte anche l’opposizione. Eppure ci siamo ritrovati un nome imposto
dal centrodestra sul quale non è stato possibile discutere o presentare
alternative, ma solo votare. Il nostro voto, visti i metodi scelti, è
stato convintamente contrario. E vogliamo sottolineare che dover
ricordare a un Presidente del Consiglio che le opposizioni hanno stessi
diritti della maggioranza è già di per sé uno schiaffo alla democrazia e
al ruolo che lo stesso Presidente è chiamato a svolgere. Perpetuare
questo modus operandi da “acchiappa tutto” svilisce le istituzioni di
cui siamo componenti. La gestione dei grandi eventi in Abruzzo sembra
essere diventata una srl del centrodestra, eppure proprio la cultura
dovrebbe essere svincolata dalla colonizzazione politica al fine di
rendere il giusto valore all’Abruzzo e alle sue numerose ed eterogenee
espressioni artistiche, che non devono e non possono essere relegate in
una gabbia di partito”