30 Ottobre 2024 - 19:04:10
di Tommaso Cotellessa
Il senatore del Partito Democratico Michele Fina ha espresso forti critiche verso il disegno di legge del governo sulle aree montane, definendo il testo in discussione un’occasione persa per affrontare in modo concreto le necessità delle zone interne italiane.
Durante il suo intervento in Aula a Palazzo Madama, Fina ha sottolineato la mancanza di risorse e di misure effettive per le comunità montane, che rappresentano quasi la metà del territorio nazionale.
“Le aree interne sono fondamentali per la coesione del Paese, ma questa legge si limita a fare propaganda,” ha dichiarato il senatore dem, lamentando un approccio inadeguato da parte del governo sia sul piano normativo che su quello finanziario. Fina ha inoltre criticato aspramente la gestione della sanità pubblica da parte dell’esecutivo, accusando il governo di aver ridotto il rapporto tra investimenti e PIL ai livelli più bassi della storia recente. “Avete perso l’occasione di investire nella sanità territoriale con i fondi del PNRR e ora non siete credibili quando parlate di sviluppo della sanità di montagna.”
Fina ha puntato il dito anche contro il recente annuncio del governo sulla scuola di montagna, definendolo un provvedimento puramente simbolico. “Negli ultimi anni avete riformato il dimensionamento scolastico, colpendo duramente la rete scolastica delle aree interne senza ascoltare i nostri appelli a fermarvi,” ha aggiunto il senatore, riferendosi alla riduzione dei servizi scolastici nei comuni più isolati.
L’esponente del PD ha anche denunciato i tagli agli enti locali, stimati in circa 8 miliardi di euro, che a suo avviso compromettono i servizi pubblici e gli investimenti infrastrutturali essenziali per le comunità montane. “Promuovete una legge per le aree interne, ma contemporaneamente sottraete fondi agli enti locali e sostenete la riforma dell’Autonomia differenziata, che rischia di creare un divario ancora maggiore tra le regioni ricche e i territori più deboli,” ha dichiarato Fina, riferendosi alla riforma come a una “secessione dei ricchi”.
In conclusione, Fina ha auspicato una legge che possa davvero supportare le zone montane, ma ha ribadito che il disegno di legge attuale, a suo avviso, manca delle risorse e degli interventi necessari per garantire uno sviluppo reale e sostenibile per le aree interne del Paese.