07 Novembre 2024 - 16:45:21

di Martina Colabianchi

Fissato al prossimo 21 novembre, nella sede dell’assessorato alle Attività produttive a Pescara, il tavolo regionale per la vertenza L-Foundry. Lo ha confermato l’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca.

Già dal giorno successivo all’incontro presso il ministero dell’Industria e del Made in Italy – spiega in una nota – abbiamo provveduto a convocare il tavolo per la vertenza LFoundry, consapevoli dell’importanza di mantenere alto il livello di attenzione su un’azienda che da decenni opera nella Marsica, nella produzione di semiconduttori, con oltre mille lavoratori contribuendo al sostegno dell’economia del territorio provinciale aquilano“.

La convocazione formale del tavolo regionale conferma la volontà di portare il tema in discussione in Regione “quale luogo naturale per il confronto al fine di individuare soluzioni che mettano d’accordo sindacati e parte datoriale“.

Il pensiero naturalmente corre alle implicazioni che una vertenza così importante ha sulla comunità marsicana. “Condivido la preoccupazione – aggiunge l’assessore – per la sorte delle maestranze che da anni prestano la loro opera e che ora sarebbero messe in discussione. Sono convinta che nel dialogo con l’azienda occorrerà trovare una soluzione per il futuro dei lavoratori interinali che hanno acquisito competenze e professionalità tra le linee produttive. Nel contempo ci siamo interessati, su richiesta dell’azienda, al tema energetico che ha indubbiamente il suo peso economico sui conti d’esercizio“.

Voglio ribadire ai sindacati – conclude l’assessore alle Attività produttive – che le istituzioni sono vigili e presenti sul tema del lavoro, ancor di più sul tema della LFoundry. Quello presso il Ministero a Roma è stato un ulteriore passaggio dal quale ripartire nel confronto che avremo, nuovamente, il 21 novembre qui a Pescara. Giusta attenzione alle osservazioni dei sindacati, ma occorre trovare una linea comune per il bene dell’azienda e dei lavoratori e per le loro famiglie“.

Dallo scorso 31 ottobre, gli operai dello stabilimento hanno incrociato le braccia. Uno sciopero che si estende per nove giorni, fino al prossimo 11 novembre quando salterà l’intero turno lavorativo delle otto ore. In totale sono 130 gli operai interinali che rischiano di rimanere senza lavoro a fine anno.