14 Novembre 2024 - 18:48:32

di Tommaso Cotellessa

Il Comando Regione Carabinieri Forestale “Abruzzo e Molise” ha avviato una campagna di controlli per verificare la correttezza dell’etichettatura dei prodotti a base di carne suina, nell’ambito di un’azione di prevenzione delle frodi alimentari e di tutela del consumatore. L’indagine ha coinvolto 21 aziende produttrici della zona, riscontrando irregolarità in otto di queste e portando all’emissione di sanzioni amministrative per un totale di 19.233 euro.

I Carabinieri Forestali hanno rilevato numerose violazioni alla normativa nazionale e comunitaria. In particolare, il Regolamento UE 775/2018 stabilisce che l’origine della materia prima utilizzata nei prodotti trasformati a base di carne suina deve essere chiaramente indicata per evitare di indurre in errore il consumatore. A questa normativa si affianca il decreto del MIPAAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) del 6 agosto 2020, prorogato fino al 31 dicembre 2024, che obbliga le aziende a riportare, sull’etichetta frontale, l’indicazione del luogo di provenienza della carne utilizzata.

Nel corso dei controlli, le principali irregolarità riscontrate sono state legate a etichette poco chiare o fuorvianti. Alcuni prodotti presentavano l’indicazione di provenienza stampata in caratteri troppo piccoli, in posizione non visibile o sul retro della confezione, mentre in altri casi mancava completamente. Tali pratiche, che spesso sfruttano riferimenti visivi per suggerire una presunta “italianità” dei prodotti, risultano ingannevoli quando si tratta di carne proveniente da altri paesi, sia comunitari che extracomunitari.

L’obiettivo dei controlli è garantire una trasparenza che tuteli i consumatori, i quali devono poter riconoscere immediatamente la provenienza della materia prima, evitando confusione e pratiche sleali di mercato”, ha dichiarato un rappresentante del Comando.

Questa iniziativa fa parte di un programma più ampio di verifiche sulla tracciabilità e sull’etichettatura dei prodotti alimentari, che nei prossimi mesi sarà esteso anche ai settori dell’olio, del vino e del miele, per assicurare il rispetto della normativa vigente e garantire una piena informazione sulla provenienza e la qualità dei prodotti che arrivano sulle tavole italiane.