15 Novembre 2024 - 11:39:18
di Tommaso Cotellessa
Il carcere di massima sicurezza di Sulmona è stato teatro di un nuovo episodio di violenza da parte dei detenuti contro un agente di polizia, i momenti di alta tensione hanno rischiato di generare una vera e propria rivolta all’interno della casa circondariale.
Il casus belli che ha generato i momenti di agitazione è stata l’azione violenta compiuta da un detenuto ergastolano, il quale ha lanciato un secchio d’acqua contro un agente della polizia penitenziaria, mentre quest’ultimo tentava di riportarlo all’interno della sua sezione.
Il detenuto, già noto per precedenti episodi di indisciplina, inclusa l’introduzione illecita di droga e cellulari, si è opposto all’agente sostenendo di poter rimanere ancora nel corridoio. Da lì, la situazione è precipitata: il detenuto ha incitato gli altri reclusi, coordinando una “battitura”, ovvero il rumore assordante di pentole contro le sbarre, che è durata alcuni minuti. Solo l’intervento dei baschi blu è riuscito a riportare l’ordine.
Le organizzazioni sindacali hanno immediatamente denunciato l’accaduto, ribadendo la necessità del trasferimento del detenuto responsabile. “Da tempo segnaliamo i problemi causati da questo ergastolano riottoso, che continua a mettere in difficoltà la sicurezza e la gestione della struttura”, affermano i rappresentanti degli agenti.
L’episodio getta luce sulle difficoltà quotidiane del personale penitenziario, alle prese con carichi di lavoro insostenibili e la gestione di detenuti problematici in un contesto già critico. La situazione del carcere di Sulmona non è un caso isolato: le tensioni sono il riflesso di un sistema che necessita di interventi urgenti per migliorare le condizioni di lavoro del personale e la gestione dei reclusi più pericolosi.
Intanto, si attende una decisione sulle richieste di trasferimento del detenuto, con l’obiettivo di prevenire nuovi episodi di tensione e garantire la sicurezza all’interno del penitenziario.