Acerbo contro Salvini "Giù le mani dal diritto di sciopero"
27 Novembre 2024 - 16:23:24
rimangiandosi l’impegno a cancellare la legge Fornero. Non è mai stato
dalla parte di chi lavora e non a caso torna ad attaccare il diritto di
sciopero precettando i dipendenti del trasporto pubblico in occasione
dello sciopero generale di otto ore indetto da Cgil e Uil e da sindacati
di base Cobas, SgB, Cub, Adl per il 29 novembre.
Questa volta Salvini gioca di sponda con la Presidente della commissione
di garanzia sul diritto di sciopero nei servizi essenziali, non a caso
nominata dal governo, accogliendo il suo invito a limitare lo sciopero,
deliberato, guarda caso, in ottemperanza ai diktat contro lo sciopero
“selvaggio” lanciati dallo stesso ministro sui social.
Con questo nuovo atto intimidatorio il ministro leghista cerca di
diritti dei cittadini utenti e quelli di chi lavora per nascondere le
responsabilità sue e del governo per i pesanti disservizi dei trasporti,
i gravi problemi di sicurezza delle reti, i tagli dei trasfermenti agli
enti territoriali che peggioreranno ulteriormente il trasporto pubblico
locale.
Dopo l’analogo provvedimento dello scorso anno, il ddl sicurezza e le
misure disumane contro i migranti con questo ennesimo atto liberticida
il governo punta a impedire la giusta rivolta sociale contro
l’aggravamento delle politiche liberiste di cui questa manovra è solo
l’anticipazione.
Con la legge di bilancio si avvia un grande rilancio dell’austerità
neoliberista per colpire ulteriormente i diritti, lo stato sociale, la
sanità, la scuola, l’università, i servizi pubblici.
Questo governo di ciarlatani usa la demagogia razzista per distrarre le
classi popolari dalle sue politiche classiste. Mentre continuano a
crescere profitti non si fa nulla a sostegno di salari e pensioni già
tra i più bassi d’Europa e da tempo salassati da inflazione. Non si
contrasta la precarizzazione del lavoro. Si rifiuta di approvare una
legge per il salario minimo per porre fine alla vergogna dei salari da
fame. In assenza di un piano per l’occupazione centinaia di migliaia di
giovani continuano ogni anno a emigrare. È stato cancellato il reddito
di cittadinanza facendo crescere a dismisura le povertà e le
disuguaglianze.
Si dice che i soldi non ci sono, ma si aumentano le spese militari a
sostegno della lobby delle armi e delle guerre, non si tassano le grandi
ricchezze, i superprofitti, si favorisce l’evasione fiscale, si fa
pagare meno a chi ha più.
La migliore risposta è l’impegno per una grande riuscita dello sciopero
generale del 29 novembre e per fare in modo che sia l’inizio di una
grande stagione di lotte indispensabile per riconquistare diritti nella
società e nei luoghi di lavoro.
Rifondazione Comunista invita a scioperare e a partecipare alle
manifestazioni convocate dai sindacati.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile
nazionale lavoro del Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra
Europea