01 Dicembre 2024 - 22:32:32
di Tommaso Cotellessa
La terza e ultima giornata della Fiera internazionale dei tartufi d’Abruzzo, svoltasi in piazza Duomo a L’Aquila, ha offerto ai visitatori un’esperienza sensoriale unica: l’“assaggio al buio”, organizzato dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI).
Americo Montanaro, presidente regionale dell’UICI, ha invitato i partecipanti a scoprire il tartufo in un modo inedito, privandoli momentaneamente del senso della vista per stimolare gli altri sensi. “Attraverso la vista assorbiamo circa l’85% della realtà che ci circonda, ma spesso ci dimentichiamo di ‘osservare’ realmente e di dare spazio agli altri sensi. Con questa iniziativa vogliamo offrire un’occasione per scoprire nuovi mondi sensoriali”, ha spiegato Montanaro.
Durante l’assaggio, i partecipanti, bendati, hanno avuto modo di esplorare il gusto, l’olfatto e il tatto per conoscere meglio le qualità uniche del tartufo. Montanaro ha sottolineato l’importanza di queste esperienze, ispirandosi a un’altra iniziativa consolidata dell’UICI: la “cena al buio”, in cui gli ospiti vengono accolti in una sala completamente oscurata da camerieri non vedenti. “Non lo facciamo per privare gli ospiti della vista, ma per permettere loro di vivere una percezione diversa”, ha aggiunto.
L’iniziativa rientrava in un programma ricco di appuntamenti che hanno animato la Fiera del Tartufo. Oltre a coinvolgere 50 espositori dell’intero settore agroalimentare abruzzese, l’evento è stato organizzato dalla Regione Abruzzo, con il supporto dell’assessorato all’Agricoltura e dell’Azienda Regionale Attività Produttive (ARAP), grazie alla legge regionale n. 24 del 2022 firmata dal vicepresidente Emanuele Imprudente.
La giornata conclusiva ha visto anche la partecipazione di chef di alto livello come Ivana De Gasperis, che ha proposto la sua creazione dolciaria “Dolce canto”. La dessert, una namelaka al cioccolato gold caramellizzato e leggermente salato, è stato impreziosito da tartufo bianco, pan di Spagna alle patate del Fucino e una polvere ottenuta dalla buccia di patate. “L’ho chiamato ‘Dolce canto’ perché, secondo un detto marsicano, il tartufo bianco si trova sempre al ritorno, e in quell’occasione si canta”, ha raccontato la chef.
Non sono mancati momenti di spettacolo e intrattenimento con la rievocazione storica “Ritorno al Medioevo”, esibizioni di sbandieratori e falconeria, una masterclass a quattro mani con gli chef Mirko Valente e Yuri Cursi, e la musica dal vivo di un coro gospel.
La Fiera del Tartufo d’Abruzzo si conferma così un appuntamento capace di unire tradizione, innovazione e multisensorialità, offrendo al pubblico un’esperienza culturale e gastronomica indimenticabile.