02 Dicembre 2024 - 17:52:53

di Tommaso Cotellessa

Una situazione sempre più critica per i 460 operai della Marelli di Sulmona e per l’indotto, aggravata dal recente sciopero per le insostenibili condizioni di lavoro. A denunciarlo è la senatrice del Movimento 5 Stelle, Gabriella Di Girolamo, che in una nota punta il dito contro l’inerzia delle istituzioni: “Il grido di allarme dei lavoratori viene ignorato da governo e Regione. In settimana depositerò un’altra interrogazione parlamentare.”

Da mesi, i lavoratori della Marelli lottano per mantenere il proprio posto di lavoro e assicurare un futuro alle loro famiglie, ma si trovano a fare i conti con promesse disattese e decisioni aziendali che aumentano l’incertezza. L’annunciata proroga di un anno del contratto di solidarietà e l’aumento degli esuberi, uniti alla perdita della commessa Ducato, mettono a rischio la tenuta sociale ed economica della zona.

A peggiorare il quadro, le difficili condizioni in cui gli operai sono costretti a lavorare: “In queste ore stanno scioperando anche per il freddo che devono sopportare durante i turni, come se l’incertezza perenne non fosse già abbastanza,” sottolinea Di Girolamo.

La senatrice accusa la Regione Abruzzo e il governo di assenza e immobilismo: “Cosa si sta facendo per favorire il confronto? L’ultimo incontro, previsto a maggio 2024, è saltato per mancanza di preavviso da parte della Regione. Fino a quando Marsilio e compagni faranno finta di non vedere e non sentire?”

Il richiamo di Di Girolamo è diretto: “Non fare nulla non può essere la risposta. Se si è deciso di abbandonare 460 operai al loro destino, lo si dica con senso di responsabilità. Ma è ora di dare risposte alle persone che chiedono sicurezza e dignità.”

Il Natale imminente non porta speranza per i lavoratori della Marelli e le loro famiglie, che vivono un clima di grande precarietà. La senatrice ribadisce la necessità di un intervento immediato: “Non possiamo permettere che una fabbrica fondamentale per il territorio e le persone che vi lavorano sia abbandonata a se stessa.”

Con l’impegno di depositare una nuova interrogazione parlamentare, Di Girolamo si pone come portavoce di una vicenda che non deve passare sotto silenzio: “È tempo di occuparsi seriamente di questi lavoratori, di questa fabbrica e di un territorio che merita attenzione e rispetto.”

Sinistra Italiana: “Ci vuole un’assunzione di responsabilità”

A rischio altri posti di lavoro, ci vuole l’impegno di tutti per una vertenza Valle Peligna“.

Sinistra Italiana esprime forte preoccupazione per la precarietà che avvolge il futuro nello stabilimento della Magneti Marelli.

In un territorio in forte crisi come quello della Valle Peligna, per il quale abbiamo già affermato che dovrebbe esserci una vertenza Valle Peligna – intervengono Fabrizio Giustizieri, Sinistra Italiana L’Aquila e Daniele Licheri, Segretario Regionale Sinistra Italiana – desta notevole inquietudine quanto sta accadendo allo stabilimento della Magneti Marelli dove lavorano 460 persone, la stragrande maggioranza operai: la proroga di 12 mesi del contratto di solidarietà e gli esuberi, che da 85 del 2024 diventeranno 147 nel 2025, non lasciano sicuramente dormire sogni tranquilli“.

In Italia, preoccupa il taglio voluto dal Governo di 4,6 miliardi di euro che erano destinati all’adozione di misure a sostegno della riconversione della filiera – continuano – Preoccupa la mancanza di una visione comune convinta, l’assenza di una politica industriale che guardi sui tempi lunghi, la programmazione strategica: le ricadute di questa inerzia sono a danno dei lavoratori dell’automotive“.

Fa bene la consigliera Teresa Nannarone a chiamare in causa il presidente Marsilio affinché eserciti le proprie prerogative presso il Ministero dello Sviluppo Economico e auspichiamo che la comunità politica e sociale della Valle Peligna si attivi con energia, ritrovandosi in un’unità di intenti nell’affrontare questa ennesima minaccia su un territorio già fortemente provato – dicono ancora Giustizieri e Licheri -: quello di cui non ha bisogno la Valle Peligna è il silenzio, l’accettazione di ciò che accade senza opporre resistenza“.