04 Dicembre 2024 - 15:04:28

di Beatrice Tomassi

Un ospedale al fianco delle donne vittime di violenza, con percorsi e protocolli ad hoc di assistenza e tutela. È l’obiettivo del patto di salute socio-sanitario siglato oggi, nel corso di una conferenza stampa, tra il Comune di Avezzano e la ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila.

Già da tempo il nosocomio marsicano garantisce alle vittime di violenza di genere un’ampia assistenza, ma adesso si propone di rafforzarla attraverso una sinergia tra pronto soccorso, ginecologia e pediatria, che si articola in tre macroaree.

In primis, il cosiddetto “Percorso Rosa”, che velocizza la presa in carico delle vittime di violenza, che si caratterizza anche per il sostegno delle associazioni del territorio, al loro arrivo nel pronto soccorso.

C’è poi il servizio, non scontato, dell’interruzione volontaria di gravidanza. Le donne possono rivolgersi (anche in maniera anonima) all’ambulatorio di Ginecologia e ostetricia per sottoporsi alla procedura con modalità farmacologica, entro le 9 settimane di gravidanza, o con modalità chirurgica, fino alla 12esima settimana + 6 giorni di amenorrea.

L’ultimo capitolo del patto sottoscritto riguarda il parto in anonimato, che consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ospedale che poi provvederà a segnalare la nascita alla Procura dei Minori dell’Aquila. Nei giorni successivi il bimbo sarà affidato ad una famiglia adottiva. La madre biologica, comunque, potrà allattarlo o fargli arrivare il latte ed eventualmente visitarlo.

Complessivamente, si tratta di percorsi in cui a donna viene accolta, tutelata e rispettata ma non giudicata.

Per il direttore sanitario Asl, Alfonso Mascitelli, il patto mira a “dare risposte sempre più efficaci a problematiche molto delicate che investono la sfera sanitaria, personale e sociale della donna.

Soddisfatto anche il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, che ha sottolineato come “i servizi rivolti alla popolazione vadano potenziati, tra questi anche quelli che riguardano ‘terreni’ fragili, come quelli legati alla libertà di scelta delle donne e alla loro protezione da contesti di violenza”.