04 Dicembre 2024 - 17:25:23
di Tommaso Cotellessa
La ricostruzione post-sisma del 2016-2017 non è solo un’opera di riparazione fisica, ma un progetto di rigenerazione sociale, economica e culturale. È questa l’idea centrale del libro “Mediae Terrae. Dopo il terremoto: la rinascita dell’Italia centrale oltre la fragilità del territorio”, scritto da Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Ricostruzione del sisma 2016, e presentato in anteprima durante la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri, più liberi”, presso il Roma Convention Center.
Alla presentazione erano presenti, oltre all’autore, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, l’editore Francesco Giubilei e rappresentanti delle istituzioni. L’opera, edita da Giubilei, sarà disponibile in libreria e online dalla prossima settimana.
“Il terremoto ci ha insegnato che la ricostruzione non è solo un’esigenza materiale, ma un’opportunità per ripensare e rigenerare le comunità coinvolte,” ha dichiarato Castelli. Il Commissario ha definito il processo in corso come “il cantiere più grande d’Europa”, capace di coniugare innovazione, sicurezza e sostenibilità, restituendo centralità all’Appennino centrale, un’area vasta e complessa che rappresenta il cuore dell’Italia.
Secondo Castelli, la ricostruzione post-sisma può trasformarsi in un laboratorio per rilanciare l’intero Centro Italia, affrontando temi chiave come lo spopolamento delle aree interne, la valorizzazione dei borghi, e la creazione di un nuovo equilibrio tra tradizione e innovazione.
Il Ministro Giuli ha elogiato il lavoro di Castelli, sia come autore che come amministratore pubblico: “Con Guido Castelli abbiamo spesso discusso dell’importanza di dare vita a un Appennino contemporaneo, capace di fondere innovazione e tradizione. Il libro rappresenta una visione che guarda al futuro senza dimenticare le radici profonde di questi territori.”
Il simbolo della copertina, l’altopiano di Castelluccio, è un richiamo alla biodiversità e al legame millenario tra uomo e natura. L’editore Giubilei ha sottolineato come questo scenario rappresenti perfettamente lo spirito di Mediae Terrae: una “terra di mezzo” che collega passato e futuro.
Nella prefazione al volume, Stefano Zurlo evidenzia le difficoltà incontrate nella ricostruzione: dalla burocrazia all’eccessiva ideologizzazione di alcune politiche. Tuttavia, Castelli propone soluzioni concrete e ambiziose per contrastare queste sfide, puntando su innovazione tecnologica, agricoltura di precisione e reti digitali per rilanciare le aree interne.
“Innovazione, contrasto alla crisi demografica e adattamento al cambiamento climatico sono le chiavi per il futuro dell’Appennino,” ha commentato Castelli. I nove capitoli del libro non si limitano a raccontare il presente, ma tracciano una visione di sviluppo per trasformare l’Appennino centrale in un territorio vivo e dinamico, capace di attrarre nuove generazioni e restituire centralità a una delle aree più suggestive e delicate d’Italia.
Mediae Terrae non è solo un libro, ma un manifesto per ripensare un territorio, rendendolo capace di guardare al futuro senza dimenticare il suo ricco passato.