06 Dicembre 2024 - 12:07:13

di Martina Colabianchi

I vantaggi sociali, ambientali ed economici di una Comunità energetica in un piccolo Comune.

È questo il tema del convegno ospitato questa mattina nella Sala ipogea del Consiglio regionale dell’Aquila, nel corso del quale è stata presentata la realtà del piccolo comune di Fagnano Alto.

A fronte dei rincari crescenti per la spesa energetica, tenendo conto della natura del territorio di per sé dispersivo, il primo cittadino e presidente del Parco Sirente Velino Francesco D’Amore ha messo a disposizione un’ex discarica che potesse ospitare l’impianto necessario alla costituzione di una Comunità energetica, mettendo a punto un progetto di abbattimento delle spese per l’energia pubblica.

L’impianto abbatterà i costi dell’illuminazione pubblica delle 10 frazioni del Comune del 70% e i tanti residenti nei centri storici dei borghi, che non possono installare un impianto fotovoltaico per la normativa vigente, potranno usufruire di parte delle energie rinnovabili prodotte.

Siamo giunti a questo risultato dopo circa tre anni di lavoro – spiega il primo cittadino di Fagnano Alto -. Nessuno di noi aveva grandi conoscenze in materia, le leggi sono state sempre molto fumose e sono cambiate spessissimo negli ultimi anni mettendo in difficoltà le nostre piccole realtà. Quindi, dopo tanto studiare e confrontarci con i partner, oggi in base al sistema legislativo attuale siamo riusciti a costruire un progetto per una Comunità energetica per la mia comunità. Io ho messo a disposizione aree al di fuori dei centri storici, e ci sono varie aree declassificate che possono essere utilizzate, come un’ex discarica bonificata, ex cave, le aree a ridosso delle ferrovie ecc… questi sono i terreni che possono essere utilizzati. Abbiamo fornito le bollette del 2023 del Comune ed in base a quelle è stato fatto un impianto puntuale dovendo abbattere il 70% delle nostre spese pubbliche energetiche“.

Oggi il risultato migliore che si può raggiungere è quello di consumare quello che si produce, quindi tutto senza fare impianti sovraordinati, ma avere degli impianti puntuali alle esigenze della comunità. Questo è quello che oggi voglio illustrare agli altri colleghi che interverranno, facendo emergere la consapevolezza che ognuno di loro può ripetere quello che io sto facendo“, conclude D’Amore.

Tra i relatori dell’incontro, per spiegare più nel dettaglio quali possono essere i vantaggi di una Comunità energetica, il fisico e amministratore Solar Energy System Piero Ferrara.

I vantaggi sono almeno due – spiega Ferrara -. Il principale è quello di una riduzione in bolletta, quindi pagamento più basso, per chi diventa un cosiddetto “prosumer”, cioè la persona che realizza l’impianto nella propria abitazione e, quindi, ha una produzione diretta. Oltre ad avere incentivi che gli arrivano periodicamente in quanto appartenente ad una Comunità, ridistribuisce sul territorio l’energia riducendo tutte le spese di trasporto e l’assorbimento da parte della cabina primaria dell’Enel. È come se io avessi un impianto che mi diventa una vera e propria centrale per distribuire a livello locale l’energia che io Comunità produco. Altro vantaggio è quello dell’ambiente, perché sviluppando energie rinnovabili, quindi partecipando ad una Comunità, io sollevo l’ambiente dall’uso di energia che proviene da fonti fossili”.

Parlando di costi, questi dipendono da due fattori: se io sono un prosumer, cioè uno che produce anche, partecipando ad una Comunità in cui c’è una struttura pubblica io ho un costo ridotto almeno del 40% perché posso attingere a dei vantaggi in cui partecipa un Comune. Se io, invece, non voglio produrre, non voglio essere un produttore e quindi installare i miei pannelli sulla mia abitazione, ho dei vantaggi economici che comunque mi arrivano per la ridistribuzione di quell’energia che non viene assorbita nella Cer“, conclude il fisico.