Codice rosa, protocolli ospedalieri per la violenza di genere: la nota del vicepresidente del Consiglio Regionale Blasioli

09 Dicembre 2024 - 17:15:36

Alcuni giorni fa una giovane mamma è stata vittima di un triste episodio
di violenza domestica. Il coniuge non è nuovo a simili condotte,
minacciata di morte, dopo aver avvisato le forze dell’ordine, è stata
trasportata all’ospedale di Pescara poiché versava in forte stato di
shock.

Nel 2016, con la legge regionale 23 giugno 2016, la Regione Abruzzo ha
istituito il Codice Rosa, un percorso di primo soccorso finalizzato a
tutelare la sensibilità di soggetti già provati, prevenire ulteriori
danni psicologici e facilitare il ritorno a una vita normale. Come si
evince dal testo della legge, il percorso è studiato non solo per chi
subisce violenza sessuale o domestica, ma anche per «persone in
situazione di debolezza e vulnerabilità che non mostrano segni di
violenza espliciti».

Eppure, una volta giunta al Pronto Soccorso, la signora in questione non
è stata presa in carico col Codice Rosa, in quanto, come evidenziato dal
personale, nel suo caso non era presente né violenza sessuale né fisica.
Per questo motivo è rimasta parcheggiata in sala d’attesa fino al
mattino successivo senza alcun supporto psicologico e soprattutto senza
alcuna salvaguardia rispetto all’eventuale arrivo del marito.

Alla luce dell’episodio, ho appena inviato una lettera al Presidente
Marsilio, all’Assessore Verì, al Direttore del Dipartimento Sanità e ai
Direttore generali delle Asl abruzzesi, al fine di avere ragguagli sui
protocolli da applicare nei casi di violenza di genere, appurare per
quale motivo nel caso specifico non siano stati applicati, e scongiurare
il ripetersi di episodi analoghi. Oppure, ove mai si fosse agito
correttamente, stimolare un confronto circa la necessità di migliorare
la legge in questione.