10 Dicembre 2024 - 16:49:58

di Vanni Biordi

L’Abruzzo, con il suo paesaggio naturale incontaminato e una tradizione turistica che continua a crescere, si distingue per un aspetto positivo in un recente studio di Demoskopika: la regione non rientra tra quelle più a rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore turistico.

Lo studio, che analizza il rischio di infiltrazione mafiosa nel comparto turistico italiano, ha classificato le regioni in tre categorie, in base a indicatori sensibili come il numero di imprese turistiche confiscate, le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette e le richieste di avvio di istruttorie antimafia. Nove regioni italiane sono risultate maggiormente vulnerabili, con un rischio “alto” di infiltrazione criminale. Tra queste spiccano la Campania, la Lombardia, il Lazio, la Puglia, la Sicilia, ma anche la Liguria, l’Emilia Romagna, il Piemonte e la Calabria.

La Campania, in particolare, ha totalizzato il punteggio più alto (122 punti), a causa di numerosi alberghi e ristoranti confiscati alla criminalità organizzata e di un gran numero di operazioni finanziarie sospette legate alla criminalità mafiosa. La Lombardia e il Lazio, con 119,3 e 117,7 punti rispettivamente, seguono nella lista, con dati preoccupanti sui provvedimenti antimafia e sulle attività sospette.

Tuttavia, l’Abruzzo non compare tra le regioni a rischio elevato. La regione si trova infatti al di fuori di questo gruppo, rivelandosi una realtà meno vulnerabile alle infiltrazioni criminali nel settore turistico. Questo rappresenta un dato positivo per l’Abruzzo, che, pur non entrando nel cluster delle regioni con il rischio più basso, si posiziona in una situazione relativamente favorevole rispetto ad altre aree del paese.

Le regioni con il rischio più basso di infiltrazione criminale includono la Valle d’Aosta, il Molise, il Friuli Venezia Giulia, la Basilicata, l’Umbria e il Trentino Alto Adige. Queste realtà sono considerate più protette dalla criminalità organizzata, grazie a una minor presenza di imprese turistiche legate alla malavita e a una minore incidenza di attività sospette.