10 Dicembre 2024 - 17:02:29
di Tommaso Cotellessa
L’avvocato Monia Scalera, recentemente nominata Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per la Regione Abruzzo, ha ufficialmente avviato il suo mandato con un incontro istituzionale presso il Palazzo dell’Emiciclo. Questa mattina, Scalera è stata ricevuta dal presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, per la tradizionale foto di rito, simbolo dell’inizio del suo incarico.
Nel corso dell’insediamento, Scalera ha illustrato i principali obiettivi del suo mandato, sottolineando l’importanza del suo ruolo nella tutela dei diritti delle persone private della libertà. “Il compito del Garante dei detenuti – ha dichiarato – non si limita alla sorveglianza delle carceri. È necessario monitorare tutti i luoghi di privazione della libertà, come le strutture di custodia della polizia, i Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR), i reparti di trattamenti sanitari obbligatori (TSO), le residenze per anziani o persone con disabilità, e le strutture per minori soggette a provvedimenti amministrativi o penali“.
Tra i progetti prioritari, il Garante ha evidenziato l’importanza della riapertura del carcere minorile di L’Aquila, un tema su cui sta lavorando insieme al senatore Guido Liris. “Non è accettabile che i detenuti minorenni vengano trasferiti in istituti di altre regioni, lontani dalle loro famiglie. L’affettività è una risorsa fondamentale per il loro percorso rieducativo”, ha affermato Scalera.
Un altro punto centrale dell’agenda del nuovo Garante è la promozione della Giustizia Riparativa, un approccio che, come spiegato da Scalera, va oltre le tradizionali dinamiche giudiziarie. “La Giustizia Riparativa non è solo un’opportunità per gli autori di reato, ma soprattutto uno spazio protetto per le vittime. Questo strumento permette di affrontare bisogni emotivi esclusi dai procedimenti giudiziari, come dolore, rabbia e la ricerca di risposte a domande rimaste senza voce”, ha spiegato l’avvocato, che vanta una lunga esperienza come mediatore penale.
Scalera ha sottolineato i benefici concreti di questo modello, sia per le vittime che per gli autori di reato: “Da un lato, contribuisce ad alleviare il peso emotivo delle vittime, migliorandone il benessere psicofisico; dall’altro, promuove la responsabilizzazione degli autori, riducendo il rischio di recidiva. È un cambio di prospettiva che valorizza i vissuti di chi è stato colpito da un reato”.
Il nuovo Garante ha infine ribadito il proprio impegno a collaborare con tutte le istituzioni competenti, assicurando un dialogo costante con gli attori coinvolti nella gestione dei diritti delle persone private della libertà. “Lavorerò con responsabilità per garantire il massimo rispetto dei diritti umani e promuovere percorsi di riabilitazione e reintegrazione efficaci”, ha concluso.
Con questo mandato, Monia Scalera si propone di segnare un cambio di passo nelle politiche regionali legate ai diritti delle persone detenute e alla giustizia riparativa, dimostrando attenzione e sensibilità verso le esigenze di tutti gli attori coinvolti.