11 Dicembre 2024 - 16:36:59
di Tommaso Cotellessa
Il prossimo 13 dicembre, in coincidenza con il 730° anniversario della rinuncia al pontificato di Celestino V, sarà presentato a L’Aquila, presso la Libreria Colacchi, il saggio di Fernando Frezzotti intitolato La Via degli Angeli – La traslazione delle Pietre della Santa Casa (Edizioni Il Lavoro Editoriale). L’opera ricostruisce, in un arco temporale di oltre 21 anni, il viaggio della Santa Casa di Nazareth, salvata dalla Terrasanta e traslata a Loreto, rivelando nuovi e sorprendenti dettagli sul ruolo cruciale di Celestino V.
Secondo Frezzotti, l’elezione di Celestino V al soglio pontificio il 5 luglio 1294 non fu un evento casuale o frutto della sola volontà divina, ma un passo strategico per completare un incarico ricevuto vent’anni prima da Papa Gregorio X durante il Concilio di Lione. La missione: trovare un luogo degno per custodire la Santa Casa, già smontata e trasferita da Nazareth. Dopo un percorso che l’aveva vista temporaneamente protetta in una fortezza templare a Cipro (1273-1283), poi a Pyli in Tessaglia (1283-1291) e infine ad Arta d’Epiro (1291-1294), l’obiettivo di Celestino era collocarla definitivamente nella Basilica di Collemaggio a L’Aquila.
L’opera di Frezzotti getta nuova luce sulla figura di Celestino V, mostrando come la sua “rinuncia” non fu quella al pontificato, ma piuttosto alla vita eremitica per perseguire un obiettivo storico e spirituale di portata straordinaria. Tuttavia, a causa di contrasti con Carlo II d’Angiò, re di Napoli, la Santa Casa non poté essere collocata a Collemaggio e venne trasferita a Loreto.
La Via degli Angeli non è solo un’indagine sul salvataggio e sulla traslazione della Santa Casa; è anche una rilettura storica che riformula il giudizio su Celestino V. Contraddicendo l’immagine di un papa “ignarus et simplex” tramandata dai secoli e dal celebre verso dantesco, Frezzotti presenta un Celestino lucido e determinato, capace di orchestrare un’operazione complessa con un respiro geopolitico che coinvolse i Templari, i Despoti di Tessaglia ed Epiro, e due papi.
Tra i protagonisti di questa vicenda, il libro pone particolare attenzione al ruolo di Guillaume de Beaujeu e Jacques de Molay, due dei più noti Grandi Maestri templari, nonché alla committenza della famiglia imperiale Angelo-Comneno, discendente diretta dei Despoti di Epiro e Tessaglia.
L’Abruzzo emerge come nodo cruciale nella vicenda della Traslazione. Oltre a Collemaggio, l’opera di Frezzotti evidenzia un legame tra Celestino V e la storica “Corsa degli Zingari” di Pacentro. Secondo l’autore, Celestino inviò messaggeri da L’Aquila al convoglio che trasportava la Santa Casa, fermo ad Angeli di Varano in attesa di ordini. Tra i messaggeri figuravano fanti valacchi detti “Zingari”, che raggiunsero il papa il 12 ottobre 1294, quando si trovava a Pacentro. Da oltre seicento anni, questa città celebra la Corsa degli Zingari, una gara podistica scalza organizzata dalla Confraternita Madonna di Loreto, il cui traguardo è l’altare della chiesetta dedicata alla Madonna di Loreto.
I primi risultati degli studi di Frezzotti sono stati pubblicati a partire dal 2018 sulla rivista Studi sull’Oriente Cristiano, edita dall’Accademia Angelico Costantiniana. Quest’ultima è presieduta da Alessio Angelo Comneno, discendente della famiglia imperiale Angelo-Comneno Ducas, tra i protagonisti della Traslazione.
Il saggio promette di porre fine alla controversa “questione lauretana”, confermando l’autenticità della reliquia e ridefinendo il significato storico e spirituale degli eventi che portarono la Santa Casa a Loreto. “Un’indagine storica e geopolitica”, sottolinea l’autore, “che ci permette di superare pregiudizi e interrogativi rimasti irrisolti, offrendo una nuova chiave di lettura su Celestino V e la sua eredità.”