14 Dicembre 2024 - 10:40:19

di Tommaso Cotellessa

Verrà presentato a L’Aquila, martedì 17 dicembre alle ore 17:30, presso la sede della Fondazione de Marchis, il numero monografico della rivista “Ricerche di storia dell’arte” dedicato alla figura di Giorgio De Marchis.

Il volume , curato da Giuseppe Di Natale, Barbara Drudi e Barbara Olivieri, è intitolato «È la storia dell’arte, bellezza!» Attualità di Giorgio de Marchis, segue le linee della giornata di studi del 14 ottobre 2021, “Omaggio a Giorgio de Marchis” a cura di Barbara Drudi e Barbara Olivieri, organizzata dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, in collaborazione con la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre e con il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Dopo i saluti di Diana Di Berardino, direttrice della Fondazione Giorgio de Marchis, interverranno alla presentazione gli autori Barbara Olivieri, Giuseppe Di Natale, Barbara Drudi e Antonietta Biondi.

«È la storia dell’arte, bellezza!» Attualità di Giorgio de Marchis si propone come primo approfondimento scientifico su alcuni aspetti ancora inesplorati dell’eclettica attività di storico e critico d’arte di de Marchis. Nato a L’Aquila il 9 luglio 1930, dopo la maturità classica si iscrisse all’Università di Pisa dove si laureò nel novembre del 1956 in Filologia classica, discutendo una tesi sugli aspetti dell’Umanesimo nei carmi di Giovanni Pontano. Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta soggiornò a Parigi per frequentare i corsi di perfezionamento di André Chastel, Pierre Francastel e Germain Bazin. Il 1961 lo vide impegnato in uno stage alla Biennale internazionale d’arte di San Paolo del Brasile, mentre l’anno successivo seguì un Corso Internazionale di Alta Cultura presso la Fondazione Giorgio Cini a Venezia. De Marchis poté nutrirsi di esperienze assai peculiari che gli permisero di affrontare, con rigore scientifico ma sempre con una personale e critica visione della storia dell’arte contemporanea, una lunga carriera. La sua vita professionale si svolse tra incarichi museali e attività scientifica nelle grandi metropoli internazionali, senza mai dimenticare però la sua città natale e i luoghi della sua vita familiare.

Ciascuno dei contributi raccolti racconta un aspetto, una visione delle ricerche contemporanee, una mostra, un impegno come critico engagé, da cui si evince come de Marchis abbia sviluppato una sua distintiva metodologia operativa. Per dimostrare “l’attualità di de Marchis” è parso necessario riscoprirlo e ricollocarlo nel dibattito storico-artistico del Novecento: sono proprio le sue scelte, la sua formazione cosmopolita, le sue esperienze e il suo lavoro, l’impegno profuso sulle pagine dei testi pubblicati e quello per la Galleria Nazionale o per l’Istituto a Tokyo, a dimostrarne l’attualità.

Nella sede della Fondazione sarà possibile visitare la mostra in corso: Del resto di Piotr Hanzelewicz a cura di Emiliano Dante.