14 Dicembre 2024 - 18:53:11
di Tommaso Cotellessa
Una protesi personalizzata, realizzata con la moderna tecnologia 3D, ha permesso di restituire autonomia e qualità di vita a una donna di 78 anni della provincia dell’Aquila, affetta da una grave erosione del bacino causata dalla progressiva usura di una precedente protesi d’anca impiantata nel 2000. L’intervento, effettuato presso l’ospedale San Salvatore dell’Aquila, rappresenta un traguardo di eccellenza per la chirurgia ortopedica ricostruttiva.
L’operazione, eseguita alcune settimane fa dal professor Giandomenico Logroscino, direttore del reparto di Chirurgia ortopedica Mininvasiva e Computer assistita, si è resa necessaria a causa dell’impossibilità di utilizzare protesi standard disponibili sul mercato. Grazie alla collaborazione tra ingegneri biomedici e chirurghi, è stato possibile realizzare un impianto su misura per la paziente, sfruttando una dettagliata simulazione computerizzata.
La protesi, realizzata in titanio trabecolato mediante stampa 3D, è stata progettata tenendo conto delle caratteristiche specifiche del caso clinico. Prima dell’intervento vero e proprio, i medici hanno utilizzato riproduzioni tridimensionali in plastica del bacino e dell’impianto per verificare forma e dimensioni delle componenti protesiche.
L’intervento chirurgico, durato circa tre ore, è stato completato senza complicanze e ha previsto anche l’uso di innesti ossei forniti da una banca dell’osso. Pochi giorni dopo l’operazione, la paziente ha già iniziato a camminare, seppur gradualmente, grazie a un programma intensivo di riabilitazione. Si prevede che entro 2-3 mesi potrà tornare a condurre una vita normale.
“La possibilità di effettuare interventi così innovativi – ha dichiarato il professor Logroscino – è frutto della lungimiranza del manager della Asl, Ferdinando Romano, e della sinergia tra i servizi aziendali, tra cui il Farmaceutico e quello di Beni e servizi”.
Il San Salvatore, che in passato aveva già effettuato un intervento simile, si conferma così come un centro di riferimento per la chirurgia protesica ricostruttiva, attirando pazienti anche da fuori Regione e contribuendo a limitare i costi sanitari derivanti dai trasferimenti verso altre strutture.
L’intervento sottolinea come l’adozione di tecnologie avanzate, come la stampa 3D, possa aprire nuove frontiere nella sanità, garantendo cure personalizzate e migliorando sensibilmente i risultati clinici per i pazienti. Un esempio virtuoso di innovazione e professionalità che proietta l’ospedale dell’Aquila tra le eccellenze nazionali.