19 Dicembre 2024 - 09:43:00
di Tommaso Cotellessa
Un Natale amaro per i lavoratori delle aziende aderenti ad Assocontact. L’associazione datoriale ha annunciato la firma di un nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) con la CISAL, suscitando un forte dissenso da parte dei sindacati rappresentativi del settore delle telecomunicazioni. La scelta di disdire il precedente CCNL sottoscritto con Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil per applicare un contratto giudicato in dumping, ha scatenato proteste e accese critiche.
Solo un anno fa, i lavoratori manifestavano per difendere la clausola sociale nel servizio di maggior tutela. Ora si trovano nuovamente a dover lottare per salvaguardare il loro contratto di riferimento. Nel pieno delle trattative per il rinnovo del CCNL delle telecomunicazioni, Assocontact, guidata dal vicepresidente Francesco Ranalletta (Tecnocall Srl), ha deciso di tagliare corto firmando un contratto con la CISAL, organizzazione sindacale considerata non rappresentativa del settore.
Il nuovo CCNL sottoscritto da Assocontact prevede aumenti salariali giudicati irrisori: meno di 8 euro iniziali per un lavoratore di terzo livello, con un incremento massimo di 50 euro nell’arco di cinque anni (2023-2027). Una cifra che si scontra drammaticamente con un indice inflazionistico che, per il triennio 2023-2025, richiederebbe un adeguamento salariale di oltre 215 euro. Oltre al salario diretto, il nuovo contratto riduce significativamente il salario indiretto, toccando diritti come la malattia, i permessi, le maggiorazioni per lavoro festivo e straordinario, e altri benefici contrattuali.
L’impatto economico e normativo del nuovo CCNL comporterebbe, a regime, una riduzione del costo orario del lavoro di oltre il 15% rispetto al contratto maggiormente applicato nel settore. Inoltre, la clausola sociale, che negli ultimi sei anni ha garantito la continuità occupazionale a circa 30mila addetti durante i cambi di appalto, viene smantellata. Questo potrebbe tradursi in salari orari per i lavoratori co.co.co. ridotti a 6,50 euro, e nel controllo a distanza delle performance, con effetti anche sul salario.
La mossa di Assocontact viene percepita come un passo indietro di 15 anni, riportando il settore dei customer care in una situazione di deregolamentazione che mina i diritti dei lavoratori. Secondo i sindacati, circa 5mila addetti potrebbero subire danni economici e normativi significativi.
I sindacati si sono mobilitati per far fronte a tale vicenda ed hanno indetto assemblee informative per discutere i tagli previsti dal nuovo CCNL e per organizzare una risposta collettiva. Le segreterie territoriali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno annunciato che richiederanno incontri con le delegazioni parlamentari abruzzesi e con la Prefettura, coinvolgendo anche le confederazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil.
Il Natale, per i lavoratori del settore, arriva quest’anno carico di preoccupazioni e di battaglie per il futuro.