20 Dicembre 2024 - 17:41:11
di Redazione
Al grido di “la Marelli non si tocca” è partito questa mattina il corteo di protesta a difesa della fabbrica peligna.
Circa cinquecento tra operai e sindacalisti si sono dati appuntamento alla villa comunale con bandiere, striscioni e fumogeni per marciare verso il Comune di Sulmona dove si è tenuto il consiglio comunale straordinario. In piazza anche i 44 operai della Sodecia di Raiano e i 24 di Service Sky, legati alla crisi del settore automotive.
“È un chiaro segnale per dire alla politica che noi esistiamo e ci siamo”, incalzano Andrea Di Meo e Luca Casasanta, due Rsu aziendali. A gestire il corteo, che ha attraversato il centro storico, le forze dell’ordine. Una delegazione massiccia di operai ha preso quindi parte all’assise civica mentre il resto ha presidiato il Municipio.
Al grido di “la Marelli non si tocca” è partito questa mattina il corteo di protesta a difesa della fabbrica peligna. Circa cinquecento tra operai e sindacalisti si sono dati appuntamento alla Villa Comunale con bandiera, striscioni e fumogeni per marciare verso il Comune di Sulmona dove è in programma il consiglio comunale straordinario. In piazza anche i 44 operai della Sodecia di Raiano e i 24 di Service Sky, legati alla crisi del settore automotive.
“È un chiaro segnale per dire alla politica che noi esistiamo e ci siamo“, tuonano Andrea Di Meo e Luca Casasanta, due RSU aziendali. A gestire il corteo, che ha attraversato il centro storico, le forze dell’ordine. Una delegazione di operai ha preso quindi parte all’assise civica mentre il resto sta presidiando il Municipio.
Nel corso dell’assise è stato approvato un documento che impegna le istituzioni ad inserire il settore automotive nell’area di crisi complessa e stanziare parte dei 6 miliardi di euro postati da Stellantis per lo stabilimento di Sulmona.
Il PD regionale: “Al fianco dei lavoratori”
“Siamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Magneti Marelli di Sulmona che stamattina
sfilano in corteo nella città peligna per sensibilizzare le istituzioni e salvaguardare i propri posti di
lavoro. Lo stabilimento attualmente occupa 460 persone ed è il sito industriale più importante del
comprensorio. Essendo legato a Stellantis, negli ultimi mesi ha subito i contraccolpi della crisi che
sta attanagliando l’impianto della Val di Sangro e così sono scattati dapprima gli ammortizzatori
sociali e poi gli esuberi, che da 85 iniziali sono diventati 147 nella recente revisione”.
Lo scrive in una nota il Pd regionale.
“A questo si aggiunga che sono diverse le lavorazioni e le linee di produzione internalizzate dalla Sevel e
sottratte alla Marelli, determinando una dinamica di svuotamento di commesse e produzione dello stabilimento peligno che ci preoccupa molto. Il Partito Democratico è stato e sarà sempre con le maestranze della Magneti Marelli e di tutto l’indotto nell’azione di stimolo alle istituzioni affinché facciano sentire la propria voce sui tavoli sindacali. Il sito sulmonese è fondamentale per l’economia della Valle Peligna e non può essere ridimensionato né tantomeno chiuso”.