20 Dicembre 2024 - 11:29:03

di Martina Colabianchi

Un reparto che non funziona come potrebbe a causa prima di tutto di una spaccatura interna tra la parte ospedaliera e quella territoriale, che sta portando a conseguenze nefaste come gli zero iscritti alla scuola di specializzazione che quindi, a breve, chiuderà dopo trent’anni“.

Queste le parole del consigliere regionale del Partito Democratico, Pierpaolo Pietrucci che, insieme alla consigliera comunale Simona Giannangeli, ha nuovamente effettuato una visita ispettiva all’ospedale dell’Aquila San Salvatore, questa volta nel reparto di Oncologia

Questa volta però – continua Pietrucci non è tanto il caso di tirare in ballo la direzione generale Asl, quanto l’Università dell’Aquila che, nonostante la mia plateale protesta di sei mesi fa, continua a non intervenire per risolvere i motivi di questa disastrosa spaccatura tra due reparti, entrambi a direzione Universitaria, i cui effetti si riversano sui pazienti che sono allo stremo“.

Il consigliere fa riferimento alla sua protesta, pressoché in solitaria, di quest’estate quando si recò con un cartello davanti al reparto di Oncologia puntando il dito contro l’Università degli Studi dell’Aquila, colpevole di non colmare con propri specializzandi la carenza di personale all’interno del reparto. L’Oncologia ospedaliera è, infatti, a carattere universitario.

Pierpaolo Pietrucci in protesta al reparto di Oncologia lo scorso giugno

Ormai ci sono anche delle denunce penali  – continua il consigliere regionale a margine dell’ispezione – che sono state effettuate per la presunta somministrazione di terapie non riconosciute dai protocolli nazionali e verso cui è stata fatta anche una diffida da parte della direzione generale. Eppure la situazione resta sempre la stessa, mentre un reparto delicato come quello della PET – dove si conferma o meno ai pazienti la presenza o la non recidiva di una neoplasia – dopo 15 anni è ancora nei container in un ambiente asettico e grigio, assolutamente non adeguato. Sono anni che mi batto per avere la Pet definitiva a L’Aquila nel disinteresse totale di chi governa“. 

Anche nella visita di oggi emerge ancora una volta – sottolinea Simona Giannangeli –  lo sforzo strenuo del personale a fronte di una mancanza ormai cronica di personale. Ci è stato esplicitamente detto che mancano le infermiere e gli infermieri, il personale OSS, ma anche le stanze, perché il reparto di oncologia condivide gli spazi, soprattutto quelli di attesa, con altri reparti come l’Immunoreumatologia, la Gastroenterologia e la medicina interna“. 

Parliamo – continua la consigliera comunale –  di uno dei reparti più delicati e preziosi, per via della battaglia che qui molti pazienti sono costretti ad affrontare per restare in vita e quello che abbiamo sentito oggi, ancora una volta, restituisce un quadro inquietante sulle reali condizioni in cui sono costretti ad operare medici e personale sanitario“.

Le vicende ascoltate oggi direttamente da loro e dai pazienti ci hanno particolarmente scossodichiarano Pietrucci e Giannangeli – e ci spingono a continuare a denunciare e a protestare, perché tutta la politica deve essere unita affinché l’Università in primis risolva i problemi dell’oncologia dell’Aquila senza più perdere tempo, perché farlo sarebbe criminale per la salute dei pazienti“.

E ai microfoni di LaQtv, il consigliere dem Pietrucci annuncia una conferenza stampa, in programma nei prossimi giorni, per proporre una serie di soluzioni “immediate e che siano durevoli nel tempo” maturate a margine delle visite ispettive effettuate.